Palù e Fierozzo, nelle case brilla la stella dei coscritti 

Nei 2 centri della valle dei Mocheni si è ripetuta la tradizione di fine e inizio anno Nel primo con una sola 18enne, nel secondo con quattro ragazzi e tre ragazze


di Roberto Gerola


VALLE DEI MOCHENI . Le comunità di Palù del Fersina e Fierozzo sono state protagoniste in questi giorni del tradizionale rito della stella che vede i cantori affiancati da “coscritti” un tempo solo dai maschi, ma ora anche dalle femmine. E sono i maschi che inaugurano il loro 18° anno con il “kronz” (“fiore” in mocheno) in testa, il tipico cappello mocheno con tanti ninnoli e appunto fiori e piume. Un tempo c’era Fiore Stefani (ora è over 80) a costruirli. Sua la testimonianza.

«A Palù - racconta - ogni ninnolo, e sono decine e decine, è fissato ad una filo arrotolato a molla che varia secondo il peso agganciato. Un accorgimento per farlo muovere senza che si rompa. Tutti sono fissati al cappello. Poi ci sono le piume di gallo cedrone, o quelle bianche di filo di vetro. A Fierozzo, invece, i ninnoli sono fissi, non si muovono, l'allestimento è tutto diverso. Ai coscritti di Palù li facevo io quelli di Fierozzo li acquistano in Alto Adige».

Per le ragazze, il copricapo è totalmente diverso, un semplice cappello scuro (tinta unica per tutte) con un altrettanto semplice fiore.

«Quest’anno, a Palù del Fersina - spiega il sindaco Stefano Moltrer - un solo coscritto, si tratta di Giulia Tomasi originaria della valle dell’Adige, residente in paese». De resto, Palù è da anni che ha qualche problema con le nascite. Invece Fierozzo conta sette coscritti mocheni: quattro maschi (Fabio Marchel, Giuliano Bort, Leonardo Bort, Loris Moltrer), e tre femmine (Noemi Fontanari, Veronica Jobstraibizer e Martina Beozzo, quest’ultima con madre mochena).

A Palù, domenica scorsa, i cantori - stellari sono partiti dalla chiesa per visitare case e masi “al di fuori” (Auserpòch) e ieri 1° dell’anno hanno cantato davanti ai masi oltre la chiesa (Unterpòch). Il rito sarà ripetuto per l’Epifania. A Palù, i gruppi sono due, vanno insieme e uno canta e l’altro fa da contraltare. La nevicata con i canti, la stella che gira e brilla nella notte, ha reso ricco di fascino lo storico rito.

L’impianto è uguale a Fierozzo anche se in tempi diversi. Le squadre sono partite ieri 1° dell’anno dalla chiesa di Fierozzo San Felice: una verso i masi dell’Hinderperg) e l’altra del Mitterperg. Una terza ha visitato le case di San Francesco. Il rito sarà ripetuto (in parte) all’Epifania.

Nelle case, si offrono dolci e bevande calde, e si raccolgono le offerte per le messe in suffragio.













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