Sbloccata l’area produttiva ma c’è una condizione 

La mozione di Paolo Forno. Il sindaco di Predaia chiede a Comunità di Valle e Provincia di farsi carico del problema della viabilità a Mollaro, paese giù penalizzato da traffico eccessivo


Giacomo Eccher


Mollaro. Sì all’ampliamento dell’area produttiva, ma la Comunità di Valle e soprattutto la Provincia devono farsi carico della problematica relativa alla viabilità di Mollaro, per alleggerire traffico in un centro abitato già fortemente penalizzato dalla situazione attuale, individuando le adeguate soluzioni tecniche e le risorse economiche necessarie al raggiungimento di tale scopo. Questo il dispositivo della mozione che il sindaco di Predaia, Paolo Forno, proporrà lunedì 21 ottobre al consiglio comunale dove arriva la questione dell’ampliamento dell’area produttiva da tempo sollecitata da 11 imprenditori interessati ad ampliamenti o nuovi insediamenti.

Decisione attesa

La presa di posizione del Comune di Predaia è attesa da altre amministrazioni della valle, Cles in primis, che sollecitano l’adozione da parte della Comunità di Valle del Piano stralcio delle aree produttive di livello provinciale in valle di Non. Come ricorda la mozione di Forno, nel territorio di Predaia è presente una sola area produttiva, gli 8,5 ettari della piana di Mollaro a sud dell’abitato. L’area approntata ancora negli anni ‘90 dalla Provincia, da tempo è saturata di attività artigianali ed industriali. Nel resto della valle ci sono altre sei aree produttive classificate d’interesse provinciale: due a Cles (in via Trento e verso Tuenno a monte della Sp Destra Anaunia), e una ciascuno nei comuni di Fondo, Sarnonico, Ville d’Anaunia (Tuenno).

Altrove si ridimensiona

Il piano stralcio, annunciato dalla Comunità di Valle ancora nel novembre 2015 con richiesta alle amministrazioni comunali di suggerimenti e valutazioni in merito, coinvolge anche le decine di aree produttive d’interesse locale in quasi tutti i 28 comuni, dove invece si punta soprattutto ad un ridimensionamento. «Si tratta in gran parte di aree inutilizzate da anni e ormai prive d’interesse per imprese che sono sempre più strutturate, come dimostrano i dati che registrano un calo in termini assoluti del loro numero mentre cresce quello degli addetti. Un chiaro segnale del cambiamento in atto del modo di fare impresa che va di pari passo con l’aumento di attrattività degli insediamenti nelle zone posizionate lungo gli assi viari principali della valle, dove peraltro non mancano nodi da risolvere» - aveva spiegato al Trentino il presidente di valle degli artigiani, Massimo Zadra.

I residenti

Diverso il caso di Mollaro, dove non si tratta di ridimensionare ma di ampliare e questo aveva sollevato le preoccupazioni dei residenti che temono un avanzamento dei capannoni a ridosso delle case. Il paese è già penalizzato dal traffico pesante per il passaggio a livello della Trento Malé e per il traffico di entrata da nord che costringe i Tir a passare nel centro storico. Questione delicata dunque che si è in parte sbloccata, con la richiesta formale avanzata in marzo dall'Associazione Artigiani che ha depositato la richiesta formale di 11 imprenditori locali interessati ad investire nell’area. In municipio di Predaia, e anche negli uffici della Cdv a Cles, in quegli stessi giorni era anche stata depositata la dichiarazione d'interesse di 8 coltivatori interessati ad un’eventuale trasformazione urbanistica della zona di circa 4 ettari “da agricola a produttiva”.

Da ricordare infine anche la presa di posizione della Consulta frazionale di Mollaro (Trentino del 28 agosto 2019) che dopo mesi di muro contro muro aveva aperto uno spiraglio di disponibilità all'ampliamento "in presenza di adeguate garanzie per la vivibilità del paese".

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