«Online non solo  le lezioni ma anche le riflessioni» 

Ossana. L’emergenza pandemica ha chiuso le scuole, ma non la voglia di dirigenti e insegnanti di fare e di trovare nuove strade. Ciò è tanto più vero nel Cfp Enaip Alberghiero di Ossana, scuola...



Ossana. L’emergenza pandemica ha chiuso le scuole, ma non la voglia di dirigenti e insegnanti di fare e di trovare nuove strade. Ciò è tanto più vero nel Cfp Enaip Alberghiero di Ossana, scuola professionale decentrata e di piccole dimensioni e proprio per questo più agile nel cambiare e più attenta nel seguire gli allievi.

«Siamo quelli di sempre – spiega il direttore Luca Branz - una piccola scuola attenta ai bisogni di ogni allievo, un istituto in cui lo studente è al centro, con una maggiore definizione dei bisogni didattici e la capacità di delineare per ognuno un percorso personalizzato. Ci prendiamo cura degli allievi e delle famiglie, specialmente in questi momenti di ansia e incertezza, inediti per tutti noi».

E in particolare, in un momento in cui la mobilità è azzerata, la scuola di Ossana mantiene i contatti e la linea didattica con l’aiuto delle tecnologie: «A Ossana, in un momento come questo, abbiamo attivato le forme di didattica a distanza mantenendo relazioni che oggi sono ancora più importanti a supporto dei ragazzi». La formazione professionale è affiancata poi, in un momento storico impattante, a percorsi di riflessione sul tempo presente: «La parte tecnologica ci aiuta con le lezioni e le interrogazioni, ma anche a riflettere, consapevoli che non siamo fuori dal mondo, indagando gli stati d’animo e superando il momento. Rafforziamo insomma ogni allievo, compresi quelli con bisogni educativi speciali. Con l’inclusione come termine principale della sfida, per merito degli insegnanti e attingendo alle loro risorse tecnologiche e soprattutto umane».

Naturalmente, un pensiero fiducioso verso il futuro non manca: «Il momento in cui rientreremo in classe sarà vissuto con gioia e un sentimento di liberazione: ma – auspica Branz - c’è anche la preoccupazione che non saremo più gli stessi. Ancora una volta una scuola piccola come la nostra di Ossana potrà fare la differenza, prendendosi cura dei ragazzi e delle loro famiglie, lontani dai grossi centri ma per questa specificità, più umani, più vicini e più flessibili. Ci sarà da lavorare: l’augurio è che la nuova generazione saprà trarre qualcosa da questo cambiamento in termini di attenzione e sostegno al territorio, insieme agli altri attori nel mondo del turismo. Speriamo che – conclude Branz - questo sia compreso da tutti, anche nel momento delicato della scelta della scuola dopo le medie, considerando i gusti, il piacere, lo star bene dei ragazzi: valori che anche nelle storie di tanti ex studenti ritroviamo. Cose che, ora ci rendiamo conto quanto ci mancano». ALMO













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