Mollaro, sei ettari di abitato  e otto di zona industriale 

Dibattito a Predaia. Lunedì in consiglio le minoranze proporranno di opporsi all’ampliamento della zona produttiva e, se il progetto andrà comunque avanti, di indire un referendum consultivo


Giacomo Eccher


Mollaro. No alla mozione del sindaco per sbloccare, anche se con garanzie di interventi provinciali sulla viabilità, l’ampliamento dell’area produttiva di Mollaro e in alternativa far precedere l’eventuale assenso da una consultazione referendaria tra i residenti nella frazione. Si scalda, eccome, il dibattito attorno ai 4 ettari di nuova zona produttiva di cui si discuterà lunedì a Taio nel consiglio comunale di Predaia con l’annuncio del no dei gruppi di minoranza Predaia Unita e Predaia futura oltre all’indipendente Angelo Potì. La mozione, di cui abbiamo dato conto due giorni fa sul Trentino, punta a sbloccare una querelle che da almeno due anni sta tenendo in stand by il Piano stralcio del Ptc (Piano territoriale di comunità) per le aree produttive in val di Non di cui si sta occupando la Comunità di valle ed il cui varo è atteso da molte amministrazioni nonese.

Due emendamenti

Il no delle minoranze di Predaia, spiega il consigliere Sergio Frasnelli che risiede nella frazione, arriva sottoforma di un doppio emendamento al dispositivo della mozione del sindaco e della maggioranza. Con il primo emendamento (che se approvato vanificherebbe il secondo) i proponenti vogliono impegnare il consiglio comunale a chiedere formalmente alla Comunità di valle di “non includere” l’ampliamento dell’area produttiva di Mollaro nel piano stralcio. Con il secondo emendamento, se venisse approvato, “l’inserimento dei 4 ettari di nuova area produttiva dovrà essere “avallato” dalla volontà popolare tramite l’esito di un referendum consultivo da indire prima delle elezioni comunali, se i tempi tecnici lo permettono o successivamente alle elezioni amministrative del 2020”.

Il ruolo della Consulta

La Consulta frazionale di Mollaro lo scorso 13 settembre aveva indetto una riunione pubblica nel corso della quale sono stati illustrati alla popolazione i passaggi salienti della vicenda che ha coinvolto Consulta, Comunità Val di Non e Comune di Predaia. Il Comune infatti, dopo il no all’ampliamento annunciato dal sindaco Paolo Forno in un’assemblea pubblica nell’ottobre 2018 a Mollaro, aveva successivamente sottoposto alla Consulta tre diverse proposte di ampliamento avanzate dalla Comunità di Valle e da approvarsi in tempi stretti. Proposte ritenute inaccettabili dalla Consulta di Mollaro perché semmai andavano discusse pubblicamente con la cittadinanza. «Mollaro ha già dato - dicono i contrari all’ampliamento - perché non ci sono parcheggi, gli spazi sono stati sfruttati senza rispettare le aree verdi, vale a dire non ci sono le giuste proporzioni tra verde e industria e che questo tipo di sviluppo danneggia la qualità della vita delle persone, basti pensare che ad oggi la superficie dell’abitato è di solo 6 ettari a fronte di 8 ettari (attuali) di zona industriale».













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