Devozione religiosa dipinta dai contadini su vetri e specchi 

Sanzeno, a Casa de Gentili mostra delle icone collezionate da Renato Morelli e dalla moglie Alessandra Litta Modignani 


di Giacomo Eccher


SANZENO. “Fragili devozioni”. Icone su vetro e specchio della collezione Morelli – Litta Modignani. Questo il titolo della mostra che, dopo il successo de “I Sapori dell’arte” (con oltre 2.500 ingressi) sabato 16 dicembre verrà inaugurata a Casa de Gentili, che si conferma sempre di più ideale location per espossioni d’arte e di cultura.

Fino a domenica 18 gennaio 2018, questa mostra racconterà un capitolo del collezionismo trentino inedito sino ad ora, mai esposto: la storia della collezione di opere d’arte dipinte su vetro e specchio di Renato Morelli e della sua compagna di vita, la moglie Alessandra Litta Modignani. “Raccontare e svelare i segreti di una collezione non è semplice, perché inevitabilmente il processo di costruzione della storia e delle vicende che la caratterizzano induce a scavare nella vita, nell’intimità e nei ricordi di chi l’ha ideata, plasmata, nonché, talvolta addirittura difesa. Tuttavia, quando gli stessi autori decidono di condividere con la comunità la storia che loro stessi hanno contribuito a creare, tutto diventa un po’ più semplice, naturale, piacevole ed entusiasmante” - scrivono gli organizzatori.

Il genio attento e bizzarro di questi due collezionisti ha permesso ai partner della realtà di Casa de Gentili quali la Provincia Autonoma di Trento, la Comunità della Val di Non, il Comune di Sanzeno, l’Associazione culturale G.B. Lampi, il Consorzio Bim dell’Adige e l’Azienda per il turismo della Val di Non, di portare alla luce e raccontare una storia meno conosciuta, quella dei “Santi rivoltati”. Le icone su vetro sono parte integrante di una vasta e complessa religiosità popolare che, a differenza di quelle dipinte su tavola realizzate nei grandi centri monastici secondo i rigidi canoni dell’iconografia bizantina, appartiene a una produzione prevalentemente casalinga, familiare, tramandata di generazione in generazione.

Nate dalla creatività di pittori contadini, spesso analfabeti, le icone su vetro rappresentano – al di là di un semplice oggetto di culto - un importante documento etnografico, singolare testimonianza di quella cultura materiale, religiosità e ritualità che ha per lungo tempo caratterizzato la civiltà contadina pre-contemporanea.

In un periodo natalizio in cui le famiglie vivono maggiormente il focolare domestico, il Centro Culturale d’Anaunia (che appunto ha sede a Casa de Gentili di Sanzeno) vuole raccontare una storia d’arte che proietta lo spettatore in una di quelle piccole e umili case dove, attorno ad un tavolo, al calore del fuoco scoppiettante, venivano dipinte su vetro colorate e schiette immagini devozionali come quella della Natività scelta per comunicare l’apertura della mostra.

Renato Morelli è un viaggiatore che per motivi musicali e di lavoro ha percorso tanti paesi, molto lontani e diversi tra di loro. La sua collezione nasce da qui, dal bisogno di portarsi appresso ricordi e oggetti che per lui rappresentavano l’anima dei luoghi. Un’esperienza che Morelli racconterà di persona nella serata di giovedì 21 dicembre, con inizio alle 20.30, sempre a Casa de Gentili a Sanzeno, in “Racconti di vita, arte e musica fra Trentino, Transilvania, Tunisia, Persia e Monte Athos”.













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