Area produttiva Mollaro 8 richieste controcorrente 

Predaia. Sono state presentate da coltivatori interessati a trasformare zone da agricole a produttive. Il sindaco Paolo Forno però ribadisce che per ora l’ampliamento è sospeso  


Giacomo Eccher


Mollaro. C’è una novità nella vicenda del mancato ampliamento dell’area artigianale (4 ettari) di Mollaro (vedi Trentino del 9 marzo) che è stata tolta dal piano stralcio della Comunità Valle di Non. In municipio a Predaia, a Taio, e anche negli uffici della Cdv a Cles, otto coltivatori interessati all’ampliamento hanno depositato “interesse” a un’eventuale trasformazione urbanistica della zona, dunque da agricola a produttiva. Una novità perché – come conferma il presidente della Cdv, Silvano Dominici - in tutte le altre varianti in corso in valle per le aree produttive il problema è inverso, far tornare “agricole” aree attualmente “produttive” e come tali gravate da Imis, una tassazione ben più pesante di quella che grava sui terreni agricoli.

Il sindaco

«L’amministrazione di Predaia, dopo essersi a lungo confrontata con la Comunità di Valle, gli imprenditori, gli agricoltori e i cittadini, ha preso una posizione chiara rispetto al potenziale ampliamento della zona produttiva di Mollaro» - ribadisce il sindaco Paolo Forno, che ora si è ritrovato in mano la richiesta degli otto agricoltori che si dicono interessati al potenziamento dell’area produttiva «anche se cambiata rispetto alla proposta iniziale della Cdv che ipotizzava l’ampliamento quasi a ridosso della zona residenziale». «Siamo ovviamente favorevoli allo sviluppo economico del territorio e siamo convinti che gli imprenditori, motore della nostra economia, vadano sostenuti e agevolati attraverso azioni politiche di supporto. Ma anche i cittadini residenti, che hanno legittimamente espresso la propria opinione evidenziando alcune problematiche legate al progetto, vanno ascoltati» - commenta Forno ricordando anche l’irrisolto nodo legato alla viabilità di accesso. Tema questo – spiega – di cui si è parlato nel giorni scorsi in un incontro con il presidente Fugatti in cui è stato illustrando il progetto di interramento della ferrovia Trento-Malé tra Mollaro e Segno.

La Comunità di Valle

Un fatto nuovo dunque quello degli otto proprietari ma che non cambia la decisione di Comune e Cdv sullo stralcio della variante in corso dell’ampliamento dell’area di Mollaro. «Questa variante ormai è stata definita dalla Cdv senza la zona produttiva di Mollaro che non viene toccata. Ma se ne potrà riparlare anche in tempi brevi se ci sono le condizioni» - afferma Dominici. «La decisione di accogliere la proposta della Comunità di sospendere momentaneamente la variante di Mollaro è stata presa come sempre in maniera collegiale e unanime dalla giunta, discussa più volte nelle sedute ufficiali» - precisa da parte sua il sindaco Forno. Una sottolineatura che mette nel mirino il ‘suo’ assessore all’urbanistica e trasporti, Massimo Zadra, che è anche presidente di valle degli artigiani. «Probabilmente non era a conoscenza dell’ampio confronto che si stava sviluppando in giunta tra sindaco e assessori e si è perso qualche importante passaggio». Forno ribadisce infine di non sapere nulla delle aziende che avrebbero già mostrato interesse per l’ampliamento dell’aera produttiva a Mollaro. «Se ci sono vorrei conoscerne i nomi per poterle contattare immediatamente».















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