IL DRAMMA

Neonato soffocato a Lana, parla la mamma: «Ho fatto tutto da sola»

Per la prima volta l’indagata ha raccontato di aver partorito per strada durante una passeggiata. Il suo racconto però non convince

IL FATTO - Tra la vegetazione il corpo senza vita di un neonato - IL FERMO - Indagata la madre, una 25enne romena - LE IMMAGINI: Il corpicino trovato vicino ad un cespuglio - IL VIDEO: L'uomo che ha visto il cadavere: "Mi ha fatto troppo male - LA NOTA DELLA PROCURA - Omicidio aggravato e occultamento di cadavere - L'AUTOPSIA - Neonato morto per soffocamento



BOLZANO. La giovane donna romena ha iniziato a collaborare con gli inquirenti anche se, per il momento, agli atti del procedimento penale per omicidio volontario aggravato ci sono solo dichiarazioni spontanee rilasciate ai carabinieri (in assenza del proprio avvocato) che risultano inutilizzabili a fini meramente processuali.

In primo luogo la giovane ha ammesso di essere la mamma del neonato trovato morto e abbandonato in un cespuglio. Avrebbe raccontato di essere riuscita a nascondere la gravidanza al suo datore di lavoro e alle sue colleghe (per paura di perdere il posto) e ha puntualizzato di aver partorito non all’interno della camera che le era stata assegnata ma durante una passeggiata lungo le stradine del quartiere residenziale di Lana dove il dramma venne poi scoperto. La donna avrebbe ribadito di aver fatto tutto da sola ma non avrebbe fornito indicazioni concrete sulle fasi che hanno portato alla morte del neonato. Sostiene in sostanza di avere un totale black out dei momenti che hanno portato alla morte del piccolo.

Una ricostruzione che non convince il procuratore. La placenta ed il cordone ombelicale del piccolo non sono mai stati trovati. Inoltre il cordone ombelicale risulta reciso in maniera maldestra e non certo secondo criteri chirurgici. 













Scuola & Ricerca

In primo piano

L’ultimo saluto

A Miola di Piné l’addio commosso a don Vittorio Cristelli

Una folla al funerale del prete giornalista che ha segnato un’epoca con la sua direzione di “Vita Trentina”. Il vescovo Tisi: «Non sempre la Chiesa ha saputo cogliere le sue provocazioni»

IL LUTTO. Addio a don Cristelli: il prete “militante”
I GIORNALISTI. Vita trentina: «Fede granitica e passione per l'uomo, soprattutto per gli ultimi»
IL SINDACO. Ianeselli: «Giornalista dalla schiena dritta, amico dei poveri e degli ultimi»