olimpiadi 2026

Milano-Cortina, non c’è accordo fra i soci: la nomina dell’ad slitta a dopo il voto

Fratelli d’Italia stoppa il nome di Colao: «Sia il nuovo governo a decidere». Il sindaco di Milano Sala: «Paralisi pericolosa»


Paolo Cappelleri


ROMA. La nomina del nuovo ad di Milano-Cortina è congelata. L'ipotesi che possa arrivare solo dopo le elezioni diventa sempre più concreta alla luce di due elementi. Di primo mattino è uscito allo scoperto Fratelli d'Italia, il partito che tutti i sondaggi danno in testa, con vista su Palazzo Chigi: "Sulle decisioni di carattere strategico come questa sia il nuovo governo a decidere". Poco dopo, nell'ennesima riunione informale, i soci hanno preso atto che è quasi impossibile arrivare a una soluzione nei tempi previsti, per motivi politici, ma anche perché le ultime due soluzioni rimaste sul tavolo non sono percorribili e su altri nomi non c'è intesa.

Né il ministro Vittorio Colao, né Paolo Scaroni, presidente del Milan, intendono infatti rinunciare ai loro incarichi per prendere il posto di Vincenzo Novari alla guida della Fondazione che organizza le Olimpiadi invernali del 2026, in un ruolo per cui è richiesto un impegno esclusivo.

La nomina è per decreto del presidente del Consiglio, sentite le Regioni Lombardia e Veneto, le Province autonome di Trento e Bolzano, i Comuni di Milano e Cortina, come prevede il dl aiuti bis pubblicato in Gazzetta ufficiale il 9 agosto. Dovrebbe arrivare entro trenta giorni da quella data, ma nulla lascia pensare che Mario Draghi sia pronto a farla. Anzi, fonti di governo che seguono il dossier ribadiscono che non c'è l'intenzione di procedere prima delle elezioni. Anche se gli enti locali avrebbero preferito un'intesa per non perdere tempo, e c'è chi sostiene che la partita non sia definitivamente chiusa.

"Siamo in contatto in questi giorni e ore, vediamo se si riesce a trovare una soluzione", ha detto il governatore lombardo Attilio Fontana, rinviando la palla a Palazzo Chigi: "È il premier a proporre" i profili idonei. In questa partita, che vede intrecciarsi interessi politici e di politica sportiva, è stata stoppata la candidatura di Michele Uva, manager di lunga esperienza nel calcio, in pole una settimana fa.

Sono stati avanzati anche i nomi di Alessandro Cattaneo, Flavio Cattaneo e Alberto Baldan, ma alla fine sul tavolo sono rimasti quelli di Colao e Scaroni. Sul primo oggi è arrivata la scure di FdI: "È uno dei ministri peggiori di questo governo". Il secondo è deciso a restare alla guida del Milan nonché alla vicepresidenza di Rothschild. Così, per il momento, lo slittamento a dopo il 25 settembre pare inevitabile. "Si devono accelerare i tempi. È la mia opinione e credo di tutti gli altri soci, soprattutto quelli sul territorio", ha dichiarato il sindaco di Milano Giuseppe Sala, mostrando però scarso ottimismo: "I tempi li conosciamo: le elezioni, l'incarico, la formazione del governo... Rischiamo di andare a novembre-dicembre e questa paralisi è pericolosa. Non capisco perché si debba aspettare ma serve anche il nome giusto" e oggi "non c'è un'ipotesi consolidata: questo è altrettanto vero". 













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