Il Coro San Francesco canta nel santuario 

Mezzolombardo, concerto a Padova in attesa della prova per l’Accademia biennale per direttori



MEZZOLOMBARDO. Trasferta impegnativa ma entusiasmante quella che domenica 8 aprile il Coro San Francesco ha effettuato a Padova, dove ha cantato nel Santuario dell'Arcella, ovvero nel luogo in cui è morto sant'Antonio il 13 giugno 1231. L'ambiente molto grande, con un organo di notevoli dimensioni, ha creato qualche piccolo problema di adattamento che però il giovane organista Alessio Tonetti è riuscito a domare nonostante il poco tempo a disposizione per le prove.

Tutto è andato nel migliore dei modi: il maestro Paolo Demattè in pochissimo tempo ha trovato l'equilibrio tra organo e voci e ha trasmesso ai coristi la fiducia necessaria per interpretare canti impegnativi che spaziavano dalla monodia gregoriana (la Messa degli Angeli) alla polifonia sacra di vari compositori (Händel, Mozart, Molfino, Zardini). Ha contribuito al successo la buona acustica della chiesa.

Accompagnato nella trasferta da padre Marcelliano, che ha concelebrato, il coro ha messo a frutto il lavoro di tante serate di prove rappresentando degnamente la borgata di Mezzolombardo. Nel pomeriggio, con l'aiuto di amici di Padova, coristi e accompagnatori ha approfittato dell'occasione per un arricchimento culturale e spirituale, visitando a piedi il centro storico della città. Non poteva mancare una visita alla Basilica di Sant'Antonio.

Dall'autunno scorso il coro si sta preparando a un'impegnativa sfida: un'esibizione ad Asolo il prossimo 24 giugno, alla presenza di altri undici direttori e cori, provenienti da varie regioni d'Italia, per l'esame finale dell'Accademia biennale per direttori di coro "Piergiorgio Righele", che il maestro Paolo Dematté sosterrà davanti ai direttori della commissione tecnica dell'Asac (Associazione per lo Sviluppo delle Attività Corali) del Veneto. (m.w.)













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