Cassa rurale Lavis, continua la battaglia dei soci anti-fusione

Lavis e rotaliana. Continua la battaglia dei soci contrari alla fusione fra la Cassa rurale di Lavis, Rotaliana e Valle di Cembra con Trento. Per far sentire le loro ragioni, domani incontreranno la...



Lavis e rotaliana. Continua la battaglia dei soci contrari alla fusione fra la Cassa rurale di Lavis, Rotaliana e Valle di Cembra con Trento. Per far sentire le loro ragioni, domani incontreranno la presidente della Cooperazione Marina Mattarei e i vertici della Provincia. Ma è solo il primo passo. Il movimento dei contrari continuerà a far sentire la sua voce con una serie di incontri organizzati nei territori: a Lavis, Mezzocorona e in val di Cembra. L’obiettivo è di allargare il fronte della protesta, aumentando anche le adesioni. Coinvolgendo dunque anche quei soci contrari alla fusione - o al modo in cui si è svolta l’assemblea - e che finora non hanno preso apertamente posizione.

Già nei giorni scorsi, i contrari hanno inviato una lettera indirizzata all’assessore alla cooperazione, il vicepresidente della Provincia Maurizio Tonina, e alla stessa Mattarei. In sostanza hanno rivendicato ancora una volta i motivi della loro protesta, criticando fortemente le modalità in cui si è svolta l’assemblea straordinaria, il 22 novembre al PalaRotari.

I soci sperano ora in un intervento dei vertici della Provincia e della Cooperazione. La convinzione è sempre la stessa: ritengono che siano state compiute palesi violazioni per il modo in cui sono stati condotti i lavori dell’assemblea. Tali forse da far prevedere anche un ricorso.

Ma prima ancora di discutere eventuali risvolti giudiziari, i soci contrari prendono dunque la via della discussione. Cercando prima un appoggio dai vertici istituzionali e aprendo poi anche agli altri soci nei territori.

Nel frattempo la strada della fusione è andata avanti. Poco dopo la contestata assemblea del PalaRotari, Trento ha dato il proprio benestare praticamente con un plebiscito. Ma i soci contrari hanno ribadito più volte che l’aspetto più controverso dell’intera vicenda non è tanto il risultato ottenuto. Quanto, secondo loro, il modo in cui si è arrivati a questo risultato. Nella notte del PalaRotari, i soci contrari si sono dovuti mettere in coda per ore pur di esprimere il loro voto. Mentre i favorevoli si cibavano al rinfresco o potevano tornare a casa, i contrari più tenaci hanno atteso fin dopo mezzanotte. I più anziani invece hanno desistito, venendo paradossalmente conteggiati fra i voti favorevoli.

La questione però, evidentemente, non si è risolta così. I soci contrari si sono convinti della bontà della loro battaglia. E ora cercano di allargare le adesioni, per far sentire con più convinzione la loro voce.













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