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Centralina sull’Arnò le opposizioni ora puntano i piedi

SELLA GIUDICARIE. A giudicare dalla riunione di giovedì mattina a Sella Giudicarie, bastasse la volontà popolare la centralina che Measure srl vuole edificare sul torrente Arnò non avrebbe chance....



SELLA GIUDICARIE. A giudicare dalla riunione di giovedì mattina a Sella Giudicarie, bastasse la volontà popolare la centralina che Measure srl vuole edificare sul torrente Arnò non avrebbe chance. Come hanno però spiegato i tecnici Roberto Lunardelli e Daniela Franceschi, per cambiare decisioni già prese, servono elementi nuovi o un nuovo indirizzo politico, fronti sui quali non si intravedono novità. Intanto anche l'opposizione di Sella Giudicarie si schiera contro il nuovo impianto, con Raffaele Armani che punta il dito su quelle che definisce «anomalie della legge».

Sulla centralina che Measure srl vuole edificare lungo l'Arnò è stato detto di tutto. Fra i tanti argomenti è stato ricordato che il torrente è già estremamente antropizzato, che la nuova centralina potrebbe potenzialmente mettere a rischio le sorgenti che alimentano l'acquedotto comunale di Sella Giudicarie e come il referendum del 2011 abbia stabilito che questo bene vitale debba restare pubblico. Tutte questioni che però non sembrano in grado di modificare i giudizi già espressi dalla giunta provinciale a favore della centralina di Measure srl.

Giovedì è stato poi avanzato qualche dubbio sulla bontà delle leggi stesse. A farlo è stato il membro dell'opposizione di Sella Giudicarie Raffaele Armani. «Non volevo certo contestare la legittimità delle norme o dell'azione del privato - precisa Armani - piuttosto volevo sottolineare delle anomalie evidenti, su tutte il fatto che la legge come è scritta dia degli strumenti molto forti ai privati per realizzare nuove centraline, ad esempio la facoltà di imporre l'esproprio coattivo». Armani non pare convinto dalle mosse dell'amministrazione comunale: «Col mio gruppo "Orizzonte Comune" tempo fa abbiamo presentato una mozione approvata all'unanimità dal consiglio comunale nella quale si impegnava la giunta a fermare nuove concessioni idroelettriche. Non posso però dire di avere condiviso in pieno il percorso prescelto dall'amministrazione. Ad esempio, il piano di valorizzazione della Val di Breguzzo non è mai stato presentato in consiglio comunale e mi pare le scelte vengano prese senza trasparenza né confronto». (s.m.)













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