Apicoltori: meno api e meno miele 

L’assemblea a Tesero: nel 2017 picchi di morìa per improvvise variazioni meteo


di Luciano Chinetti


TESERO. Oltre un centinaio di soci hanno preso parte in questi giorni alla consueta assemblea annuale degli apicoltori di Fiemme e Fassa, tenuta nell’auditorium della Cassa rurale a Tesero. In apertura dei lavori il presidente Beniamino Rizzoli ha dato il benvenuto ai giovani soci che hanno partecipato per la prima volta all’assemblea. Sono stati ben 50 i nuovi apicoltori che hanno frequentato il corso di apicoltura e che saranno parte attiva per la prosecuzione delle attività apistiche nelle valli dell’Avisio. Molto attesi e significativi sono stati gli interventi del veterinario provinciale dottor Luigino Bortolotti e della dottoressa Paola Landi, responsabile del settore apistico delle nostre valli, nonché quello del dottor Chenetti che è ormai in pensione ma è sempre stato vicino all’associazione.

Come negli anni precedenti, ha sottolineato il presidente Rizzoli, l’associazione ha continuato a promuovere il prodotto principale, il miele, tra i numerosi turisti che hanno soggiornato nelle Valli di Fiemme e Fassa. Grazie alla passione che accomuna buona parte dei soci, l’associazione ha partecipato a diverse manifestazioni di notevole spessore tenute a Tesero, a Predazzo e a Cavalese che scandiscono la vita sociale dei nostri paesi, permettendo così ai compaesani di conoscere ed approfondire l’attività degli apicoltori. Ci sono stati anche importanti eventi creati ad hoc per esaltare i prodotti locali a kilometro 0 che hanno permesso di favorire la diffusione del miele e che hanno ha come obiettivo quello di valorizzare il prodotto. «Purtroppo l’inquinamento non è amico delle api e grazie anche alle improvvise variazioni climatiche ci troviamo spesso a constatare una diminuzione considerevole del numero di api - ha spiegato Rizzoli - tanto che la nostra provincia è tra quelle con maggiore mortalità delle api nel 2017». Diminuzione nel corso degli anni si è registrata anche per la quantità di miele prodotto. A ciò contribuisce il fatto che nei campi i fiori sono sempre meno, a causa dell’utilizzo di stallatico non maturato.

Alcuni apicoltori della Valle di Fiemme, in collaborazione con i comuni di Ziano, Panchià e Predazzo nonché della Magnifica Comunità di Fiemme e la Regola feudale di Predazzo, hanno tra l’altro lanciato la semina delle piante nettarifere. «Tengo a precisare - aggiunge Rizzoli - che anche aziende private come il pastificio Felicetti hanno quest’anno sostenuto la nostra iniziativa dandoci un significativo contributo in denaro».















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