Materne, i bimbi “no vax” bloccano le liste d’attesa 

Non possono entrare a scuola, ma il loro posto è «congelato» per due anni La Federazione: «Così dice le legge». Una mamma rivana: «Non è corretto»


di Gianfranco Piccoli


RIVA. I bambini sono iscritti e di fatto vengono inseriti nella composizione delle classi, ma non essendo in regola con le vaccinazioni non possono varcare la porta delle scuole materne. Un limbo che sta creando malumori tra i genitori dei bambini che sono nelle liste d’attesa e si sentono “scippati” dell’opportunità di usufruire del servizio. Già, perché anche se i bambini non vaccinati non possono andare alla materna, formalmente il loro posto resta garantito per due anni a discapito di chi è in attesa, a meno che i genitori “no vax” non cancellino volontariamente l’iscrizione dei figli.

Una situazione che si è presentata in modo palese in una scuola materna (aderente alla Federazione provinciale) del comune di Riva del Garda. Una coppia ha un figlio che a gennaio maturerebbe l’età per accedere al servizio: il bambino è il primo bimbo in lista d’attesa. I genitori, però, “scoprono” che in realtà ci sarebbero altri quattro posti liberi, ovvero quelli assegnati ai bambini non vaccinati che non vanno a scuola. Ed è per questo motivo che i genitori hanno deciso di scrivere alla Federazione, chiedendo lumi: «Io non voglio entrare nel merito delle scelte altrui – scrive la madre pacatamente - ma quello che mi chiedo è se sia corretto che non vi sia un limite temporale al mantenimento del posto riservato. Non dovrebbe decadere se non si frequenta? Se i genitori non prenotano la vaccinazione, ha senso mantenere occupato un posto che invece potrebbe essere destinato a un bimbo che ne avrebbe comunque diritto?È poi corretto che una scelta personale abbia delle ricadute economiche su altre famiglie che magari si ritrovano a dover prolungare la frequenza del proprio figlio al nido per altri 7 mesi? A mio parere bisognerebbe porre un limite temporale entro il quale i genitori abbiano la possibilità di prenotare le vaccinazioni, oltre al quale il posto non è più garantito. Immagino che molti genitori che hanno deciso di non far vaccinare i propri figli si auspichino che la legge venga modificata, ma nel frattempo – termina la lettera - i posti rimangono vuoti».

Alla Federazione provinciale delle scuole materne fanno sapere – sottolineando tra l’altro la complessità nell’affrontare un tema così delicato -che di fatto hanno le mani legate, perché è la legge stessa (la 119/2017) a prevedere la possibilità per i bambini non vaccinati di poter mantenere l’iscrizione per due anni. Dall’anno scolastico 2019/2020, però, questa possibilità non ci sarà più: «Noi non possiamo fare nulla di fronte a casi del genere – spiega Luciano Peterlini, dell’ufficio legale della Federazione – è la legge ad aver introdotto questa opportunità, che di fatto consente ai genitori di rivedere nel tempo le proprie posizioni e far vaccinare i bambini, cosa che per altro accade non di rado. Dal 2019/2020, tuttavia, questa possibilità di mantenere l’iscrizione non ci sarà più e i bambini potranno essere riammessi solamente se saranno in regola con gli obblighi vaccinali».

Peterlini sottolinea che proprio nell’Alto Garda si concentrano la maggior parte dei casi denunciati dalla famiglia rivana: «Normalmente questi problemi non ci sono, con il calo demografico quasi ovunque c’è posto e, anzi, in molti casi le sezioni vengono ridotte per mancanza di iscrizioni. Nell’Alto Garda, invece, c’è una situazione demografica che va in senso contrario a quella del resto della provincia e ci sono casi di bambini in lista d’attesa».













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