Lo scontro

Abbattimento dei lupi in Venosta, gli animalisti: diffida a Kompatscher e ricorso al Consiglio di Stato

Il presidente del tribunale amministrativo ha deciso di far cadere la sospensiva accordata qualche giorno fa. Lav, Enpa e Lndc: «Solo la prevenzione può evitare le predazioni, uccidere due animali a caso è un atto violento». La Provincia: «Il prelievo di due esemplari non compromette la conservazione della specie in Alto Adige».



BOLZANO. I lupi in val Venosta? Si possono abbattere. Ne dà notizia la Lav.

«Il Presidente del Tar di Bolzano, dopo aver convocato ieri (8 agosto) la Provincia e il Ministero dell’Ambiente per avere ulteriori chiarimenti e integrazioni sulla vicenda delle predazioni avvenute a Malga Furgles, ha deciso di far cadere la sospensiva accordata qualche giorno fa. Ha così legittimato l’esecuzione immediata dell’uccisione dei lupi».

Una decisione presa nonostante lo stesso Tar abbia fissato al 9 settembre l’udienza collegiale per discutere della sospensiva chiesta con i ricorsi delle associazioni animaliste.

“Accogliamo con enorme dispiacere e grande amarezza la decisione presa dal Presidente del Tar - dichiarano Lav, Lndc e Enpa – Uccidere due lupi a caso perché alcune pecore incustodite sono state predate è un atto violento, che non trova giustificazione in alcuna teoria scientifica”. “È infatti risaputo che solo l’utilizzo dei sistemi di prevenzione può evitare le predazioni, mentre l’uccisione dei lupi può determinane addirittura l’incremento. Tanto più in questo caso, nel quale i lupi non possono essere considerati responsabili per avere predato alcune pecore che, come si legge nei documenti della Provincia di Bolzano, erano state lasciate fuori dal loro recinto dallo stesso allevatore che ne aveva l’obbligo di custodia”. 

“Inoltre – prosegue la nota – poiché un lupo è già stato illegalmente ucciso con il veleno in Provincia di Bolzano, se i forestali dovessero procedere con l’uccisione di quelli condannati a morte da Kompatscher, verrebbe superata la quota massima annuale di 1-2 lupi imposta da Ispra, comportando così un grave rischio per la tutela della specie”. 

“Noi non lasceremo nulla di intentato e cercheremo in ogni modo di salvare i lupi – concludono le associazioni – per questo stiamo già preparando un ricorso da depositare in Consiglio di Stato e, nel frattempo, faremo una diffida al presidente Kompatscher e al Corpo forestale provinciale affinché non eseguano l’ordine di uccisione”.

Da parte sua, la Provincia in una nota ribadisce che "sia l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) che l'Osservatorio faunistico provinciale avevano precedentemente confermato che sussistono i presupposti per il prelievo. L'autorizzazione ha una durata di 60 giorni. L'attuazione è stata affidata al Corpo forestale provinciale".

"Il Tribunale amministrativo ha stabilito che il prelievo di due lupi non compromette lo stato di conservazione favorevole della popolazione di lupi in Alto Adige. L’udienza di merito resta fissata per il 9 settembre".













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