salorno 

La primavera raccontata da Ceolan 

Il fotografo presenta il suo secondo volume assieme a una mostra


di Fabio Zamboni


SALORNO. Con il primo volume della serie dedicata alle stagioni, “Racconto d’inverno”, ha vinto il primo premio al Mountain Image Award di Alberta, Canada, nella sezione libri del prestigioso Banff Mountain Film and Book Festival. Ora Albert Ceolan annuncia l’uscita del secondo, dedicato alla primavera. E la conferma è scontata ma non meno coinvolgente: questo secondo di quattro volumi dedicati alle stagioni, è un trionfo di colori, di fiori, di costumi, dopo il biancoenero dell’inverno. “Racconto di primavera. Viaggio fotografico tra natura e tradizioni nelle Alpi” è in questi giorni in bella mostra in tutte le librerie ed è destinato al successo del primo, che ha quasi esaurito le duemila copie stampate. Il noto fotografo di Salorno – ormai abituato ai premi, dopo anni di servizi importanti e copertine su riviste nazionali come Bell’Italia e Bell’Europa e su magazine internazionali, ci racconta questo suo nuovo progetto che sarà varato ufficialmente il 2 e il 3 dicembre con una mostra delle foto del libro in grande formato ospitata alla Residenza Gelmini di Salorno (vernissage oggi alle 16). “Questa volta ho fotografato il risveglio della natura. La primavera offre davvero molto all’occhio del fotografo: l’esplosione delle fioriture, le feste in costume in piccoli villaggi nascosti dell’arco alpino, gli animali che escono allo scoperto cercando però di nascondersi nel fogliame che esplode all’improvviso…. È un po’ come una caccia al tesoro”. Anche in questo secondo volume, spazio alla nostra regione e confini limitati all’arco alpino. “Certo, perché dalla Francia all’Austria tutto l’arco alpino offre una varietà straordinaria. E resto in zona perché la montagna riesce a conservare, grazie ad un ambiente difficile, un paesaggio integro e tradizioni secolari che non sono solo quelle destinate ai turisti. C’è una realtà ancora tutta da scoprire, se ci si muove con la curiosità e nel silenzio dell’occhio fotografico, senza disturbare”. Una potatura tardiva a Pescantina regala a Ceolan – e quindi al lettore-spettatore – un tripudio di fiori rosa, la fioritura della Valle delle Mimose, in Francia, ci svela paesaggi sconosciuti. Fiori di alberi da frutto protagonisti in Val Venosta, e in Val Sarentina i rododendri. Paesaggi sorprendenti: gli altoatesini laghi di Sopranes che sembrano scorci boliviani. E poi ci sono gli animali: la volpe sorpresa nella piana del Lomaso, in Trentino, il gipeto nei canyon del Verdon, in Francia, le mucche protagoniste di transumanze che diventano puro spettacolo in piccoli centri svizzeri, le pecore a loro volta spettacolari macchie astratte sui prati dell’Alpe Lusia. “Certo ci vuole pazienza – dice Albert Ceolan – per cogliere il momento migliore, la luce giusta, e bisogna esplorare. Ma io di pazienza non ne ho tanta, e allora credo proprio di essere fortunato perché nella mia carriera ho colto facilmente troppi momenti speciali. Le mie fotografie, comunque – assicura il fotografo – non ci sarebbero senza la collaborazione organizzativa di mia moglie Cinzia e i libri non sarebbero così completi senza l’arte grafica di mio fratello Renato”. E in effetti questa collana dedicata alle stagioni richiede al lettore tutto l’impegno, il tempo e la curiosità necessari a esplorare in ogni angolo un progetto arricchito da citazioni pertinenti, da commenti poetici, da particolari che fanno di questo un libro davvero prezioso. Ma la mostra si limiterà alla prima tappa di Salorno “Per ora sì, anche se abbiamo un mezzo impegno con Bronzolo e poi vedremo. Comunque a Bolzano il 22 febbraio riceverò ufficialmente il premio vinto al Banff: i film vincitori del festival canadese – l’equivalente del nostro Filmfestival di Trento – saranno proiettati al Rainerum, in una delle ventotto tappe italiane di questa manifestazione”.













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