Basket Serie A

Pascolo: «Stasera ci serve la spinta del PalaTrento»

«In spogliatoio c’è rabbia, a Desio abbiamo lottato e una vittoria avremmo anche potuto portarla a casa»


di Maurizio Di Giangiacomo


TRENTO. L’inesauribile agonismo di Sutton e Lockett, qualche minuto in più di Peppe Poeta e la rabbia silenziosa di Davide Pascolo. Il lungo di Coesano ha lo sguardo basso e gli occhi cerchiati dalla stanchezza, ma giura di stare bene. E chiama a raccolta il popolo dell’Aquila Basket in vista di gara-3 di stasera: del resto, adesso o mai più. «Speriamo che il PalaTrento ci dia una marcia in più», dice l’ala grande della Dolomiti Energia, protagonista fino ad oggi di un buon quarto di finale. Sotto canestro volano sportellate e per un “peso piuma” come lui non dev’essere facile: Esteban Batista 208 centimetri per 122 chilogrammi, Milan Macvan 206 per 120, Jamel McLean “solo” 203 per 104, ma il nostro, che è un 2,02, non va oltre gli 88 kg... Eppure, dopo la doppia doppia da 18 punti e 14 canestri di gara-1, anche in gara-2 non ha certo sfigurato (22/5). Wright ha arpionato diversi palloni in più, ma non è andato oltre i 4 punti. «Dal punto di vista fisico ci siamo, io sto bene, le botte fanno parte del gioco. Io meglio di Wright? Julian rimane il nostro punto di riferimento, ma le nostre vittorie sono frutto del lavoro di tutti, è un po’ la cifra della nostra squadra».

La rabbia silenziosa, un po’ triste, del friulano è, infatti, un po’ quella di tutta l’Aquila Basket. «In spogliatoio c’è rabbia, perché a Desio abbiamo lottato e una delle due partite avremmo anche potuto portarla a casa – aggiunge “Dada” – Sono state due gare molto simili, abbiamo commesso qualche errore di troppo, si sa che le grandi squadre non li perdonano. Dobbiamo stare più attenti a non commetterne così tanti, non consentendo a Milano di piazzare i break che le hanno permesso di portare a casa le due prime partite».

Errori che, per coach Buscaglia, sono «certe palle perse, i tiri non costruiti bene, alcuni rimbalzi che abbiamo concesso a Milano. Dobbiamo avere maggiore controllo – spiega l’allenatore umbro – un’esecuzione più ordinata, una lettura migliore, per tenerli sotto pressione: solo mantenendo quest’intensità per tutto il corso della partita possiamo rientrare nella serie con una vittoria».

Buscaglia non cerca scuse con l’arbitraggio per i precocissimi tre falli di Wright in gara-2 («ho chiesto io aggressività sui rimbalzi, l’arbitraggio non è un nostro problema») e conta di avere qualche minuto in più da Poeta («ha digerito bene gli 8 che ha giocato martedì»).

Speriamo che bastino.

Twitter: @mauridigiangiac

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