Bolghera, i trentini mancano il bis

Coledan ci prova in fuga, mette fuori Paoli e vince in volata



TRENTO. Doveva essere la Bolghera di Ignazio Moser e di Loris Paoli. È stata la Bolghera del trevigiano Massimo Coledan, in fuga per 45 km, ripreso e alla fine ancora capace di trovare la forza per imporsi in volata. Il primo trentino è il cembrano Michele Simoni, 15º. Troppo poco per una corsa che, alla vigilia, sembrava dover regalare il bis dopo il successo di Matteo Trentin nel 2011.

Il 103esimo Giro della Bolghera, dunque, parla trevigiano. Quello di Massimo Coledan, dna da passista, campione ialiano a cronometro da Juniores e fratello di quel Marco tricolore Under 23 dell'inseguimento e ora professionista con la Colnago Csf.

Il forte 21enne della Trevigiani, già vittorioso tre settimane fa a Mareno in Piave davanti al nostro Gianluca Leonardi (ieri 35º), si è lanciato in fuga al 16esimo dei 35 giri in programma (2,8 km ciascuno, per i totali 98 km), assieme al veneto Paolo Simion della Zalf ed a Nicola Toffali della Mantovani, compagno di squadra del cembrano Michele Simoni.

I tre, che hanno raggiunto il minuto di vantaggio, sono stati ripresi a cinque giri dal termine. A quel punto, gli occhi erano puntati sul noneso Loris Paoli, favorito numero uno in caso di arrivo in volata, messo però fuori causa proprio all'inizio dell'ultimo giro e proprio da un'entrata (a suo modo di vedere scorretta) proprio del vincitore.

L'ira di Paoli. «Nella curva a gomito appena dopo il passaggio sotto lo striscione d'arrivo - spiega Paoli - Coledan è entrato dritto per dritto sulla mia ruota. Ero in ottima posizione, in scia al mio compagno di squadra Papok, che mi avrebbe dovuto tirare la volata, ma Coledan mi ha di fatto buttato fuori strada. Mi sono dovuto fermare. Sono ripartito, ma ormai era troppo tardi. Dallo sforzo, ho sentito anche una fitta al fegato ed ho preferito fermarmi. Peccato, perché mi ero gestito bene».

L'impresa di Coledan. Scorrettezza a parte, Coledan ha trovato la forza nel finale per seguire l'atleta del Team Hopplà Siarhei Papok e il cembrano Michele Simoni, che all'ultimo passaggio sullo strappo del Bellevue hanno provato l'allungo vincente. Simoni ha scollinato per primo, si è lanciato in picchiata verso il traguardo, ma nulla ha potuto contro il prepotente ritorno di Coledan, bravo ad uscire per primo dall'ultima curva ed a mangiarsi i 300 metri del rettilineo finale a testa bassa: alta, invece, la media di corsa (46,519 km/h), con 52 classificati sui 100 e più partenti.  Secondo è Papok, terzo Marco Mazzetto (Generali), mentre Simoni è 15esimo, primo dei trentini, seguito in 17esima posizione dal moriano della Zalf Andrea Toniatti, al secondo anno da Under 23. Brindisi per Coledan, quindi, lui che ieri avrebbe dovuto lavorare per l'atleta di casa Ignazio Moser, messo però fuori gioco dalla sfortuna a 15 giri dall'arrivo.

La jella di Ignazio.
Era il Giro della Bolghera dedicato a papà Francesco. Quale miglior occasione per centrare il primo successo stagionale? Non è stata dello stesso avviso la dea bendata, per una corsa che continua a rimanere indigesta ad Ignazio: lo scorso anno fu una caduta a metterlo "ko". Quest'anno un doppio salto di catena: la prima volta è riuscito a rientrare, la seconda, avvenuta solo un giro più tardi (e sempre all'imbocco della salita del Bellevue) è stata letale. Un vero peccato.

I trentini. Bene Andrea Toniatti, che nelle fasi iniziali di gara si è fatto vedere ed ha chiuso con un onorevole 17º posto. Qualcosa di più, invece, era lecito attendersi da Gianluca Leonardi, che in un paio di circostanze ha provato ad inserirsi nelle fughe, ma senza fortuna. Il 35º posto non può soddisfarlo. Soddisfazione, invece, per la grande presenza di pubblico.













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