il summit

G20, vaccinare il 70% della popolazione mondiale entro il 2022

Sì alla minimum tax sulle multinazionali. Ma sul clima l’impegno a ridurre il surriscaldamento diventa più generico



ROMA. Il G20 riunito a Roma confermerà l'intenzione di limitare il global warming a 1,5 gradi ma eviterà di indicare impegni stringenti. E' quanto trapela da una bozza del comunicato finale riportata da Reuters sul sito e confermata da fonti Ue.

"Rimaniamo impegnati nell'obiettivo di mantenere l'aumento della temperatura media globale ben al di sotto dei 2°C e di proseguire gli sforzi per limitarlo a 1,5" con "azioni significative ed efficaci" dei Paesi. Non si menziona però la necessità di "azioni immediate" e non c'è un riferimento all'obiettivo di emissioni zero entro il 2050 salvo un generico "entro la metà del secolo". Ma Palazzo Chigi precisa che gli sherpa lavoreranno tutta la notte. 

L'accordo sulla minimum tax per le multinazionali è invece un importante risultato nella prima giornata di lavori del G20 e registra un "ampio e trasversale" sostegno dei leader. Si sta costruendo un nuovo modello economico e il mondo sarà migliore, ha spiegato il premier Draghi aprendo il G20. Necessario superare le differenze, perché il multilateralismo è la migliore risposta ai problemi di oggi: "in molti sensi l'unica possibile", dopo le divisioni causate dal covid ma anche da protezionismo e da nazionalismo. Secondo il premier italiano "Possiamo finalmente guardare al futuro con ottimismo". 

Sul fronte Covid, infine, tutti concordi nella necessità di raggiungere gli obiettivi indicati dall'Oms per ridurre il divario di copertura vaccinale tra i Paesi che prevede di vaccinare almeno il 40% della popolazione globale entro il 2021 e almeno il 70% della popolazione globale entro il 2022. Un obiettivo annunciato dal presidente Draghi per superare "disparità sconvolgenti e moralmente inaccettabili" nella distribuzione globale: "Per conseguire pienamente l'obiettivo di una vera ed equa ripresa, tutti i leader concordano sulla necessità di abbattere le diseguaglianze fra Paesi ad alto e basso reddito nella disponibilità e nella distribuzione dei vaccini". 













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