Giovani protagonisti

Martino Polla, vent’anni e una passione infinita per l’agricoltura: «Mi sveglio tutte le mattine alle quattro, col sorriso sulle labbra»

La sua azienda di famiglia, a Caderzone, si occupa di tutto: 80 vacche di razza Rendena, formaggi, carne. E c’è pure un agriturismo


Carlo Bridi


CADERZONE. Dopo la bella storia del giovane Fedrico Grigoletti, raccontata domenica scorsa, questa settimana ci spostiamo a Caderzone Terme, un piccolo paese della Val Rendena ricco di storia e di tradizioni.

Il giovane che abbiamo incontrato ha appena vent’anni ma ha già idee molto chiare sul suo futuro e sul suo ruolo nell’azienda agricola di famiglia. Parliamo di Martino Polla, nipote di quel Giovanni Battista Polla, ora ottantenne, ma che per decenni è stato leader indiscusso nel settore zootecnico della razza Rendena, ma con responsabilità anche a livello provinciale e nazionale come presidente della Associazione Nazionale della vacche della Razza Rendena.

Ebbene, Martino ha il piglio del nonno e tante idee in testa per sviluppare ulteriormente l’azienda. Per ora è ancora collaboratore, ma a breve, non appena uscirà il bando per le domande per l’ottenimento del premio d’insediamento la famiglia composta da nonno, dal papà Mauro, da lui e da suo fratello Dario, andrà a costituire una società agricola nella quale anche formalmente Martino avrà la voce in capitolo. Dopo le medie non ha avuto dubbi nel scegliere come scuola superiore l’Istituto Agrario di San Michele dove è uscito dopo 4 anni con la qualifica di esperto imprenditore zootecnico.

La sua scelta di fare l’allevatore è maturata fin da bambino. «Quando ritornavo da scuola assieme a mio fratello, di due anni più giovane, andavamo in stalla a giocare. Poi il papà e il nonno hanno fatto trasformare il gioco in una divertente competizione, così iniziavamo ad imparare il mestiere senza accorgerci», dice Martino.

Siamo in presenza di un’azienda sicuramente all’avanguardia, un’azienda che non ha puntato sulla quantità, ma che ha fatto della qualità a 360 gradi compresa la salubrità ottenuta anche con la gestione biologica dell’azienda, l’obiettivo principale sul fronte produttivo.

Ma non solo, siamo in presenza di un’azienda a ciclo completo: si va dalla produzione del latte, alla trasformazione in azienda con proprio caseificio all’apertura di un razionale agriturismo denominato Maso Pan, dove vengono valorizzati buona parte dei prodotti aziendali in quanto dispone di un locale ristorante della capienza di una cinquantina di posti a sedere e di 8 stanze con 23 letti. Tutti occupati anche durante le feste di fine anno e che ha subito solo marginalmente delle disdette, solo di due stanze per qualche giorno.

L’azienda ha a disposizione 35 ettari di prati stabili, che vengono falciati 2-3 volte l’anno, e che assicurano il 70% del fabbisogno di foraggio. Il resto viene acquistato in larga parte erba medica («perché da noi non viene») e un po’ di maggendo. Essendo le 80 vacche tutte di razza Rendena, vengono tutte monticate per circa 3 mesi su malga Campo Carlo Magno, che si trova ad un’altitudine fra i 1700 e i 2100 metri mentre le 50 manze e vitelle nel 2021 sono state monticate su diverse malghe «in quanto eravamo caduti in quella speculazione sull’affitto delle malghe che aveva avuto la scorsa primavera anche gli onori della cronaca locale».

In azienda vengono allevati anche dei maiali per la produzione di tutta la gamma dei prodotti che essi possono assicurare. I formaggi prodotti vanno dalle mozzarelle, vendute a 8-9 euro al chilo, ad un formaggio tipo Spressa che vendiamo a 13,5 euro al chilo, un tipo Fontina, un primo sale, burro ricotta, yogurt. Una buona richiesta dei nostri prodotti viene anche da due importanti alberghi della zona che non guardano tanto il prezzo, ma la qualità.

Tutti i prodotti vengono venduti direttamente: la maggior parte nello spaccio aziendale ed il resto nel piccolo spaccio gestito dal rifugio vicino alla malga. «La domanda supera la nostra offerta tant’è che stiamo esaurendo le scorte di formaggio stagionato», precisa Martino.

Egli è entrato in azienda tempo pieno, ancora prima di finire la scuola a San Michele, ci tiene a precisare. Il ruolo è quello di responsabile della mungitura, questo comporta che ogni giorno si debba alzare fra le 4 e le 4.30 del mattino e la giornata finisce alle 19.30 alla sera.

«Ma lo faccio con il sorriso sulle labbra perché è la mia passione», afferma e pertanto la cosa non mi pesa affatto. La produzione media/lattazione/ capo è fra i 55 e i 65 quintali. Nel caseificio aziendale quando tutte le vacche sono in stalla lavoriamo fra i 10 e gli 11 quintali di latte/ giorno, che diventano 5/6 durante l’estate quando le vacche sono in malga. Parte del latte prodotto in malga viene lavorato direttamente e parte viene portato nel caseificio aziendale. Il casaro è un dipendente, Giovanni Mosca.

Fra i progetti futuri la valorizzazione di tutti i prodotti aziendali con la realizzazione di vero negozietto nel quale vendere tutta la gamma completa dei  prodotti: dai formaggi al burro alla ricotta, ai salumi alla carne delle nostre vacche che per un motivo o per l’altro devono essere macellate, visto che la Rendena è una bestia duplice attitudine.

«Molto apprezzata la cucina affidata ad un cuoco esterno e ad una zia, dove vengono valorizzati tutti i prodotti della nostra azienda. Tutta l’attività di cameriere viene svolta da mia mamma e mia sorella, quando ha tempo».

In paese, conclude Martino, vi sono altre tre stalle nelle quali è presente un giovane e fra di noi ci confrontiamo costantemente. Pur essendo giovane, Martino è già stato eletto in consiglio comunale.

Sentimentalmente Martino è legato a una ragazza che frequenta l’Università di Padova.













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