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I sindacati: «Migliora l'occupazione in Trentino, ma la Giunta non fa nulla per alzare i salari»

Segnali positivi dagli indicatori. Per Cgil, Cisl e Uil bisogna concentrarsi sula lotta alla precarietà e all’inflazione



TRENTO. "I dati sulle forze di lavoro in Trentino nel 2022 pubblicati oggi dall'Istat testimoniano il forte miglioramento di tutti gli indicatori del mercato del lavoro locale. Il tasso di disoccupazione alla fine dello scorso anno è sceso al 3,8%. Un anno prima era più alto di ben un punto percentuale. Aumenta contestualmente anche la partecipazione al mercato del lavoro e il numero degli occupati. Nella media annua i lavoratori attivi in Trentino sono risultati nel 2022 ben 253.000 con un tasso di attività pari al 72,3% rispetto al 70,7% del 2021. Per quanto riguarda gli occupati si registra un aumento di circa 6mila unità nel corso del 2022, raggiungendo il livello complessivo di 243mila occupati con un tasso di occupazione del 69,5% rispetto al 67,3% di dodici mesi prima". Lo dicono Maurizio Zabbeni (Cgil del Trentino), Lorenzo Pomini (Cisl del Trentino) e Walter Largher (Uil del Trentino).

"Anche se in provincia di Bolzano i dati sono ancora migliori, tanto che il tasso di disoccupazione è crollato al 2,3%, in Trentino l'andamento dell'occupazione risulta sicuramente in costante e netto miglioramento. Proprio questa tendenza positiva ci deve far concentrare sui problemi che ancora caratterizzano il nostro mercato del lavoro, in particolare la precarietà dei rapporti di lavoro, la qualità dell'occupazione e la dinamica dei salari falcidiati da un'inflazione che continua ad erodere il potere d'acquisto di chi lavora e delle loro famiglie. Su questo fronte, al di là delle parole, la Giunta provinciale non sta mettendo in atto nessuna vera strategia in grado di rilanciare la qualità dell'occupazione in particolare per i giovani e le donne, e di rafforzare le retribuzioni, visto che tra l'altro non è stato stanziato neppur un euro per il rinnovo dei contratti pubblici. Serve coerenza rispetto a quanto emerso dagli Stati generali del lavoro per dare slancio alla fase attuativa delle strategie individuate nel documento finale, attuazione che oggi langue pericolosamente nel colpevole disinteresse della Giunta provinciale e dell'assessore al lavoro Spinelli", concludono i sindacalisti.













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