Viote, un inverno boom «Ma serve acqua per la neve» 

Il bilancio. Le presenze sono aumentate del 31,8%, 5800 gli ingressi, in crescita anche  gli stagionali. Ma i vertici Asis al Comune: «Abbiamo bisogno dell’invaso per garantire le piste»


Claudio Libera


Trento. non è tutto oro quello che luccica sulle piste perfettamente battute del centro fondo viote, baciate dal sole di questo inizio 2020. se da un lato dall’apertura nel week end 23-24 novembre al 7 gennaio, grazie alle nevicate precoci, si sono superati ingressi ed incassi di tutta stagione scorsa, dall’altro lato, hanno spiegato ieri in conferenza stampa il presidente e il direttore di asis antonio divan e luciano travaglia, non mancano criticità.

Presenze +31,8%, 5.800 ingressi, 307 abbonamenti

Le piste delle Viote, gestite da Asis, hanno contato, sempre fino al 7 gennaio, 5.800 ingressi di cui 900 col SuperNordicSkipass, 1.400 in più del 2018/19. In grande crescita anche gli stagionali, passati da 185 a 307; in fatto di presenze, il Centro fondo Viote ha registrato una crescita del 31,8%.

Amarezza per lo stralcio del “laghetto”

Però, come ha detto il presidente Divan, “c’è stata amarezza nell’apprendere che la realizzazione dell’invaso-laghetto nella piana delle Viote è stata stralciata dal Prg. Auspichiamo che la politica turistica del Comune ci ripensi, perché la mancanza di precipitazioni influisce su tenuta, qualità delle piste e durata della stagione. Come dimostrato dai fatti e confermato da Funivie del Bondone, non abbiamo l’autonomia sufficiente per la realizzazione delle piste”. Dati accertati dicono che, per l’innevamento delle piste del Bondone, sono necessari 320 mila metri cubi d’acqua, metà per il primo innevamento, metà per il mantenimento nella stagione, compresi i 10 mila necessari al Centro fondo.

Mancanza di informazioni per le Viote

Come hanno aggiunto Alessio Bonvecchio, responsabile per Asis del Centro fondo e Diego Cozzitorto, da 24 anni alla scuola di sci delle Viote (sei i maestri), “il Bondone non è solo alberghi e sci alpino; ci sono il fondo, le ciaspole, il trekking e le passeggiate. Ma il 90% della clientela è composto da trentini; i turisti pare non conoscano le offerte della piana, è necessario potenziare la comunicazione”.

Pista delle slitte e parcheggi

Fino al 2005 la pista dedicata alle slitte era gestita da Asis, poi è diventata libera ma in caso di infortunio, come accaduto martedì e vale per tutta la piana delle Viote, “al di là delle competenze, interveniamo noi di Asis. Sarebbe importante - aggiungono - oltre a creare un impianto di risalita, trovare soluzioni al parcheggio delle auto che nei fine settimana entrano quasi in pista. Trentino Mobilità poi potrebbe installare un cambiamonete; risolverebbe discussioni, mugugni e code”.

In estate lavori per i ristagni d’acqua

L'apertura anticipata quando il terreno non era ancora ben ghiacciato, ha determinato la creazione di rivoli e ristagni d’acqua, per ovviare ai quali in estate sono previsti dei lavori che non interesseranno il biotopo. I tratti che più hanno sofferto sono il ritorno della pista blu Gervasi e il tratto sotto il parcheggio della pista nera Cercenari.

 













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