Parcheggi che scoppiano e code sugli impianti, Primiero soffoca 

Il caso. Fa discutere in valle l’invasione delle montagne che si verifica nei weekend. Marco Felici (Consorzio turistico Vanoi): «Vengono qua, lasciano tutti i resti ovunque: questo mordi e fuggi non è più turismo, Vanno subito trovate soluzioni» 


Raffaele Bonaccorso


Primiero. Una estate strana questa del 2020, come strano e anomalo per i tragici avvenimenti è stato quest’anno bisestile che tutti sperano che finisca presto. Estate strana, perché partita con mille incertezze da parte degli operatori turistici e sfociata poi in un boom arrivi tali da mettere in crisi l’intera ricettività turistica del territorio. Quello che più fa storcere il naso a tanti è che nella massa, tanti sono del tutto privi di un minimo di cultura della montagna. E mentre il presidente del Consorzio turistico del Vanoi, Marco Felici, lancia fendenti contro un certo tipo di turismo irrispettoso e di scarsa educazione ambientale, portando esempi spiacevoli, il presidente della locale Apt, Antonio Stompanato, affronta la situazione in modo più misurato.

«Per risolvere il problema delle massa indistinta che arriva in montagna – afferma Marco Felici – basta far pagare caro tutto ai turisti con le infradito, trovati personalmente alla Forcella Val Sorda e al Rifugio Treviso: avevano il coraggio di lamentarsi perché scivolavano, senza contare tutto quello che lasciano in giro. In particolare mi riferisco al così detto “turismo mordi e fuggi”: si arriva in macchina con tutto l’occorrente dietro, si mangia, si “gode l’ambiente” - per modo di dire – si lasciano tutti i resti ovunque e si rimette in coda per tornare a casa! Questo non è turismo! Bisogna trovare delle soluzioni!». Abbiamo chiesto allora un parere al presidente dell’Apt, Antonio Stompanato

Stompanato, cosa ne pensa di questo momento del turismo?

Stiamo assistendo in questi giorni ad un afflusso maggiore di turisti rispetto allo scorso anno. Soprattutto nei weekend molti turisti arrivano in giornata per ammirare e frequentare le nostre montagne. Le ragioni le conosciamo tutti e, al di la delle nostre bellezze paesaggistiche, questa estate molti italiani stanno trascorrendo le loro vacanze in Italia, in albergo o in appartamento e tanti scelgono, fortunatamente, le montagne del Trentino.

Ma c’è il problema delle code agli impianti.

Con le norme di distanziamento che sono attuate rigorosamente, gli addetti agli impianti di risalita fanno fatica a smaltire il numero di turisti che transitano, visto che le capienze delle cabine si sono ridotte del 30%. Le code di persone che abbiamo visto in questi giorni sull’Altipiano delle Pale sono dovute soprattutto a queste ridotte capacità numeriche della Funivia Rosetta, nel momento in cui i turisti dovevano rientrare in paese. Quindi a mio parere questo problema di flussi è una cosa temporanea che finirà quando torneremo alla normalità. Solo fino a pochi mesi fa abbiamo gestito una situazione economica molto preoccupante, con chiusure di attività, con presenze turistiche pari a zero e con gravi ripercussioni sui bilanci aziendali. Adesso con lo stesso impegno e attenzione stiamo gestendo questi flussi sopra la media, sapendo anche che non sarà sempre così.

C’è chi si lamenta della forte mancanza della cultura della montagna.

Sì è vero. Altro discorso è il rispetto per la montagna da parte di tutti che ci deve essere sempre a prescindere dai flussi. Non si può non essere d’accordo con coloro che affermano che ormai siamo presi d’assalto da un numero spropositato di auto, moto o camper che mettono in crisi viabilità, aumentano l’inquinamento e mettono sotto pressione anche il sistema parcheggi soprattutto sui passi. E’ sicuramente un problema che deve essere affrontato con determinazione cercando però sempre di trovare il giusto equilibrio tra le esigenze ambientali, che sono di vitale importanza, e quelle economiche, se vogliamo che la montagna e le sue genti continuino a viverci. Attendiamo che sia trascorsa la stagione estiva e a bocce ferme è nostra intenzione intraprendere un dialogo diretto con gli operatori turistici, le nuove amministrazioni comunali, Comunità, Parco e Consorzio impianti a fune, per affrontare questi temi ambientali che sono sempre più di attualità, con la speranza di individuare degli obbiettivi comuni, sia a breve che a lunga scadenza.













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