Raffica di furti nelle aule incustodite del Liceo Rosmini 

In pochi giorni, quattro o cinque colpi. Identiche le modalità: i ladri svuotano con metodo tutte le tasche laterali degli zainetti e rubano quasi esclusivamente denaro. Approfittando delle ore in cui le classi si spostano nei laboratori



Rovereto. I ragazzi sono soprattutto stupiti e quasi offesi. Possibile? Al Liceo? Evidentemente sì. Perché nel giro di pochi giorni sarebbero 4 o 5 (le ultime due, la seconda E ieri e la seconda G martedì) le classi che sono state visitate dai ladri. Identiche le modalità di azione, tanto da far pensare alla stessa mano. E purtroppo, è quasi impossibile che non si tratti di alunni della scuola: è questo che i derubati (ma anche quelli che nello zainetto non avevano nulla da rubare) trovano difficile da accettare. “Possibile?” Per brutto che sia, pare proprio di sì.

Classi nei laboratori.

In tutte le aule i ladri hanno agito approfittando dell’assenza della classe, in quel momento in uno dei tanti laboratori di cui si giova la scuola, per lingue, arte, biologia, fisica, chimica. Insomma, non è la norma, ma che le classi si spostino dalla loro aula è cosa assolutamente frequente. E se quando vanno in palestra i ragazzi trovano abbastanza normale portare tutto con sé, quando si spostano per una sola ora nei laboratori trovano altrettanto normale portarsi il quaderno per gli appunti e magari il libro di testo: lo zainetto rimane sul banco.

Obiettivo, gli zainetti

E dentro lo zainetto hanno tutti o quasi anche il portafoglio e qualche euro per le emergenze. Sono i soldi che interessano ai ladri. E li cercano nel più semplice e rapido dei modi: degli zainetti trascurano il corpo principale, ma aprono sistematicamente tutti gli spazi minori: tasche anteriori e laterali. È lì che è normale per gli studenti tenere le cose piccole e di utilizzo non costante a scuola. Quindi anche il portafoglio, il cellulare ed eventuali apparecchi elettronici. Le giacche, appese sugli attaccapanni in fondo all’aula, non vengono nemmeno sfiorate. Al rientro in classe, i ragazzi trovano tutte le tasche “minori” degli zainetti aperte e con il contenuto riversato a terra. I portafogli pure, ma svuotati delle banconote e delle monete da uno o due euro. I pezzi minori restano lì. Nessuno porta a scuola cifre significative: giusto quel che serve per piccole necessità. Per avere un ordine di grandezza, ieri in seconda E i ragazzi hanno stimato in circa 90 euro il denaro mancante. Un centinaio di euro sembra essere un metro ragionevole anche per le altre classi.

Ignorati i cellulari

In nessun caso, stando almeno ai ragazzi, sarebbero stati rubati cellulari. Che valgono anche parecchio, visto che ormai i ragazzi sono più tecnologicamente attrezzati di un tecnico della Nasa, ma che con la tracciabilità sono rischiosi da rubare e difficili da rivendere. In compenso un ragazzo che aveva nello zaino delle cuffie di un certo valore, non ce le ha ritrovate.

Messo tutto assieme, si può dire che non si tratti sicuramente di sprovveduti né tantomeno di una ragazzata. Non è il furto di una merendina, ma la razzia sistematica di qualsiasi cosa di valore si trovi nell’aula, compiuto mentre è incustodita e molto probabilmente con la complicità di un palo che verifica che non arrivi nessuno durante il raid. Che si tratti di ragazzi è quasi certo: muoversi nei corridoi della scuola e tra un piano e l’altro (uno dei furti, quello di ieri, si è consumato al primo piano, gli altri pare tutti al secondo) per un adulto o comunque una persona non confondibile con uno studente, è quasi impossibile. Soprattutto in orario di lezione, quando tutte le aule sono chiuse e in giro non c’è praticamente nessuno. Che si tratti di alunni della scuola è meno scontato, ma pare più che probabile. Al liceo Rosmini ci sono circa 1000 ragazzi, ma alla fine il personale della scuola almeno di vista li conosce tutti. E una faccia mai vista che gira per i corridoi tra un campanello e l’altro, sarebbe notata. Strano il fatto che nel giro di pochi giorni gli episodi si siano ripetuti, tanto che gli insegnanti hanno iniziato ad invitare i ragazzi che lascialo la loro aula a portare con sè qualsiasi cosa di valore. L’alternativa - e sarebbe stato il suggerimento del dirigente ai ragazzi - è chiudere a chiave le aule quando le si lascia vuote. In attesa di scoprire chi ha preso il vizio di razziarle.













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