l’anniversario

Da Malga Zonta un inno a libertà e democrazia. Alle celebrazioni la partigiana Teresa Peghin

Fugatti: “Ricordando l’eccidio nazifascista di 79 anni fa vengono ricordati gli ideali della resistenza” (foto Pat)



FOLGARIA. Un messaggio forte affinché la memoria poco alla volta non scada nell’indifferenza, ma al contrario possa continuare a vivere e mantenere intatta la democrazia e la pace nel nostro Paese è giunto da Malga Zonta, dove si è celebrato il 79° anniversario dell’eccidio nazifascista nel quale vennero uccisi 14 partigiani e 3 malgari. Molti di coloro erano giovani e proprio ai giovani è stato fatto un appello affinché i valori che hanno guidato i giovani morti per la nostra libertà possano continuare a guidare la nostra società. “I martiri di Malga Zonta - ha spiegato il presidente Maurizio Fugatti - erano mossi da ideali che ancora oggi fanno parte della nostra Repubblica ma anche della nostra autonomia”.

“Attraverso il ricordo della gravità dell’eccidio nazifascista di 79 anni fa - ha proseguito Fugatti - vengono ricordati gli ideali della resistenza: giustizia, democrazia e libertà, gli stessi della nostra Costituzione e della nostra autonomia. Folgaria e le sue montagne sono. un luogo di confine che hanno conosciuto la sofferenza in diversi momenti come durante la Grande Guerra e, successivamente, nell’eccidio di Malga Zonta. Sono simboli importanti e queste montagne sono un libro di storia custode di importantissime memorie che possono insegnare moltissimo e che oggi ci ricordano come dobbiamo sempre ripudiare la guerra. Anche se ci sembra lontana e invece è alle porte dell’Europa. dove immediatamente uomini e donne trentini si sono adoperati per costruire le strutture e fornire la prima accoglienza a chi fuggiva dal conflitto. Non è un caso che in Trentino siano stati accolti molti profughi provenienti dal conflitto russo-ucraino perché la solidarietà è un valore che da sempre è parte del Trentino e della sua gente”.

Tra i tanti primi cittadini presenti, oltre a quello di Folgaria anche una nutrita rappresentanza dei comuni lagarini e veneti e della Provincia di Vicenza. Tutti loro, assieme a Giuseppe Ferrandi, direttore della Fondazione Museo Storico del Trentino, Mario Cossali presidente provinciale dell’Anpi e la partigiana e staffetta Teresa Peghin, hanno ammonito la nostra società di non lasciarsi condizionare dai beni materiali, di non dare per scontata la democrazia, di prestare attenzione e combattere con ogni forza chi tende a delegittimare la Repubblica relegando a un mero fatto storico avvenimenti come la resistenza che invece ancora oggi sono i pilastri fondanti della nostra democrazia.













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