politica

Vitalizi, il giallo del Cud dimezzato

La Regione lo ha inviato agli ex consiglieri, prima dell’ingiunzione di pagamento. Lettere di protesta ad Avanzo


di Luca Marognoli


TRENTO. Lo hanno ricevuto poco prima di Natale tutti gli ex consiglieri.Un nuovo Cud rideterminato rispetto a quello precedente e contenente somme inspiegabilmente dimezzate. Su che basi? Forse per effetto della legge 4 che ha imposto la restituzione degli anticipi? Con che autorità la Regione è intervenuta visto il contenzioso pendente? È stato un modo per evitare che chi restituisce debba pagare le tasse sulla somma originaria? Perché però una riduzione del 50% se il “taglio” previsto è del 30?

La missiva con il certificato è pervenuta il 19 dicembre, dieci giorni prima di quella con l’ingiunzione di pagamento firmata dalla presidente del consiglio Chiara Avanzo, che chiedeva appunto di pagare quanto dovuto in base alla legge del luglio scorso entro 30 giorni, altrimenti sarà Trentino riscossioni ad occuparsi del recupero del credito, fino ad arrivare se necessario al pignoramento. Il documento sta scatenando una nuova insurrezione da parte degli ex consiglieri ricorrenti. C’è chi parla di un clamoroso errore degli uffici, chi di un’espropriazione illecita delle quote, chi di un escamotage per esercitare un’indebita pressione da parte della Regione.

A Chiara Vanzo stanno arrivando in questi giorni le prime richieste di spiegazioni da parte dei singoli, ma non si escludono prese di posizione congiunte. Ecco una delle lettere: “Gentile presidente, faccio seguito alla Sua dd. 29 dicembre 2014, in cui mi viene intimato il pagamento dell'importo di 300 mila euro (somma ipotetica, da noi inserita - come le seguenti - per non rendere identificabile lo scrivente, ndr). Come Le sarà noto in data 19 dicembre 2014 mi è stato inviato un nuovo Cud, sostitutivo di quello inviato nel mese di marzo e nella sezione: "Indennità, acconti, anticipazioni e somme erogate nell'anno" risulta la cifra di € 495 mila con una ritenuta operata nell'anno di € 210.

Nel Cud inviatomi a marzo, nella stessa sezione erano registrate le seguenti somme: € 1 milione, come somme erogate nel corso dell'anno e € 420 mila come ritenuta operata nell'anno. Come appare evidente la somma rideterminata è meno della metà e sarebbe utile chiarire due questioni: 1) come è stata rideterminata la somma erogata e la conseguente ritenuta operata; 2) come è possibile erogare due Cud diversi nel corso dello stesso anno a condizioni immutate (la spiegazione possibile relativamente al punto in questione può derivare dall'esecutività della L.R. n.4 del 2014). Mi trovo quindi nella condizione in cui risulta che le mie quote di Classe B del Fondo Family sono già state rideterminate e trasformate in quote di Classe A (non si spiega diversamente l'invio di un nuovo Cud con cifre dimezzate) e dall'altra un'ingiunzione di pagamento. Se il Cud inviatomi contiene dati veritieri, come mai si pretende un ulteriore pagamento da parte mia?”. Un “giallo” che solo la Regione potrà chiarire.













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