Vitalizi, ecco quanto perderanno i consiglieri

Delladio passa da 1,3 milioni a 797 mila euro. Sacrifici meno pesanti per i vecchi: Grigolli dovrà restituire solo 38 mila euro



TRENTO. Tagli alle somme attualizzate dei vitalizi dal 6 al 40%, aveva anticipato Moltrer. In mezzo decurtazioni graduali, per fasce d’età: più pesanti (39,7%)per i consiglieri giovani, dove con giovani si intende chi è nato dal 1951 al 60, ovvero oggi ha tra i 63 e i 54 anni; e via via più leggere all’avanzare dell’età, -37,6% per chi è nato tra il ’51 e il ’55, -34,5% per i nati tra il ’46 e il ’50, -29,7% per i nati tra il ’41 e il ’45, -25,7% tra il ’36 e il ’40, -21% tra il ’26 e il ’30, infine una riduzione minima, dal 6 al 15%, per chi ha dagli 89 anni in su. Le nuove tabelle sono state calcolate sulla base dei nuovi tassi di sconto che si è deciso di applicare, a cavallo tra 2012 (anno più penalizzante) e 2013. Un ricalcolo che ha ridotto i tagli del 2,8%, da 18,4 a 17,9 milioni. Ecco allora qualche conto in tasca ai beneficiari dei vitalizi d’oro. Partendo da chi dovrà restituire di più, ovvero i nati tra il 1956 e il 1960. È il caso dell’ex consigliere Pdl Mauro Delladio, Paperone trentino tra i possessori di vitalizio: ha ottenuto 1,3 milioni di attualizzazione (tra anticipo e quote del fondo family), con la riforma subirebbe un taglio del 39,7% (525.210 euro) e scenderebbe a 797.738 euro. Continuerà inoltre a percepire un vitalizio, seppur ridotto del 20%: da 2976 euro passerà a 2380 euro al mese.

Altra fascia, tra i 59 e i 63 anni: è quella di Mauro Leveghi, 61 anni, attuale direttore della Camera di commercio, che oltre a percepire da anni un vitalizio (oggi è di 2398 euro) ha ricevuto 624.786 euro di attualizzazione. Dovrà restituire 234.919 euro. E accontentarsi, in aggiunta al suo attuale stipendio di 143 mila euro lordi all’anno, di un vitalizio da 1918 euro.

Altro big delle liquidazioni d’oro è l’ex consigliere Pino Morandini, 65 anni, che ha portato a casa 1,1 milioni di euro e che ha un vitalizio di 2975 euro. Con la riforma avrebbe una decurtazione del 34,5% pari a 383.869 euro: gliene rimarrebbero comunque 728 mila, oltre a un assegno mensile di 2380 euro. Nella fascia 69-74 anni c’è Aldo Marzari, ex consigliere Pci: dovrà ridare indietro 135.416 euro sui 455.947 euro ricevuti (-29,7%) e passerà da 2894 a 2316 euro di vitalizio. Ancora meglio andrà all’ex presidente della Provincia Pierluigi Angeli, che dovrà rinunciare a un quarto dell’attualizzazione: su 519 mila euro dovrà restituirne 133 mila e il suo vitalizio scenderà da 2865 a 2292 euro. Infine i più anziani. Nel caso di un 82enne come Piergiorgio Plotegher il taglio sarà del 21%: dovrà restituire solo 47.806 euro dei 227.651 ricevuti. Un ex come Remo Segnana, classe ’25, avrà la decurtazione minore, dal 6 al 15%. Ci sono poi i circa quaranta consiglieri ed ex (come Dellai, Dalmaso, Divina, Gilmozzi, Grisenti) che non avendo ancora maturato l’età del vitalizio, dovranno ridare indietro tutto: la nuova attualizzazione, per loro, scatterà all’età della pensione, 66 anni o 60, dipende da come andrà la battaglia finale.













Scuola & Ricerca

In primo piano