In Veneto le prestazioni “fuori orario” sono già realtà 

Visite anche di sera, servono accordi sindacali

Trento. Visite ed esami la sera e nei fine settimana? benissimo, ma servirà un accordo con i sindacati. oppure maggiori risorse economiche per reclutare medici aggiuntivi. sono reazioni prudenti...



Trento. Visite ed esami la sera e nei fine settimana? benissimo, ma servirà un accordo con i sindacati. oppure maggiori risorse economiche per reclutare medici aggiuntivi. sono reazioni prudenti quelle che arrivano dagli ambienti sanitari al nuovo “piano attuativo per il contenimento dei tempi di attesa” approvato nei giorni scorsi dall’azienda sanitaria, di cui il trentino ha dato notizia nell’edizione di ieri. l’ipotesi di allungare gli orari di servizio al pubblico dovrà essere valutata dalla cabina di regia creata appositamente per l’azienda sanitaria ma resta il nodo degli orari di lavoro, con il vincolo - fanno notare i medici - delle norme europee sull’alternanza dei turni di lavoro e riposo che complicano ulteriormente la situazione, senza contare la difficoltà di reperire personale medico sul mercato del lavoro.

L’ipotesi contenuta nel piano dell’azienda sanitaria di trento non è una novità assoluta. già negli anni scorsi le visite nei fine settimana erano state sperimentate in lombardia e in veneto dove almeno in una prima fase iniziale il servizio “fuori orario” era stato accolto con grande interesse da parte dei cittadini.in particolare in lombardia la serpimentazione prevedeva l’orario prolungato fino alle 22 nei giorni feriali, il sabato fino alle 15, con alcuni ambulatori aperti anche la domenica mattina. in alcuni ospedali veneti già nel 2013 era possibile sottoporsi a una radiografia fino alle 23 e nel corso del 2018 - come informava in febbraio una nota della regione veneto - sono stati 87.828 i pazienti che hanno usufruito di una prestazione in orario serale oppure nei giorni prefestivi e festivi, con una preferenza per i prefestivi. in trentino nel frattempo l’avis - in collaborazione sempre con l’azienda sanitaria - si sta preparando a garantire la possibilità di donare il sangue anche nei fine settimana, in modo da venire incontro alle esigenze di nuovi donatori, senza ricorrere ai permessi per la donazione che non sempre sono compatibili con le esigenze dei lavoratori.















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