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«Vipere? Pochi rischi nei prati e nei boschi»

«Per l’esperto Michele Mengon la presenza di questi rettili è un costante calo: «Preferiscono muretti e cumuli di pietre. In caso di morso? Solo stare calmi»


di Maddalena Di Tolla


TRENTO. Michele Menegon è un ricercatore, esperto di rettili e anfibi. Gli abbiamo chiesto un quadro del rapporto fra i serpenti velenosi ed escursionisti.

Due bambini morsi da vipera in pochi giorni. Senza voler creare allarme, le chiediamo se le vipere stiano aumentando o si tratta di un caso?

Non si registra alcun aumento, al contrario, le vipere e in generale i rettili e gli anfibi sono in calo, per la persecuzione umana e problemi di habitat.

L’estate è la stagione in cui le vipere sono più visibili?

Le vipere aspis escono di più in autunno, con il caldo evitano di lasciare i rifugi per problemi di regolazione della temperatura corporea. Il marasso, che vive a quote maggiori (sopra i 1200 e fino ad oltre 2000 metri), si vede anche al mattino, sui sassi o sui sentieri: ha necessità di scaldarsi, con temperature notturne che in quota scendono molto.

Dove è più probabile incontrare una vipera?

Nelle zone di ecotono: nelle radure ai margini del bosco, intorno ai muretti a secco, vicino a mucchi di pietre. Non nel bosco, non nei prati.

Quali sono i nostri serpenti velenosi?

Vipera aspis, vipera di walser (Alpi occidentali), marasso, vipera dal corno (rara, solo su cumuli di porfido in ambiti ristretti della Val di Cembra).

Quanto dannoso è il veleno delle vipere nostrane?

La quantità di veleno inoculato da una vipera è sempre molto bassa e di per sé non uccide un umano adulto. Bambini e anziani sono più fragili. In rari casi si possono verificare reazioni allergiche oppure la paura agisce con più danno del veleno stesso. Ma ricordiamo che i numeri dei morti dopo un morso da vipera sono bassissimi. Però noi umani, forse per ragioni evolutive, non accettiamo il danno subito da un animale.

Le vipere hanno un atteggiamento aggressivo?

Le vipere dell’Europa occidentale sono animali timidi, non corrono, contrariamente ai racconti spesso epici, non inseguono, al massimo soffiano per paura oppure la loro fuga verso un riparo che magari sta nella direzione in cui stiamo noi, viene confusa con un inseguimento. Mordono a una distanza di 20 centimetri, se si sentono in pericolo. La vipera pericolosa è quella che non abbiamo ancora visto.

Consigli per evitare guai?

Non mettere le mani nude in terra senza guardare bene. Se si viene morsi, caso raro, non mettere lacci emostatici, non iniettare siero antiveleno, al massimo fare una fasciatura compressiva nella parte del morso per rallentare la circolazione linfatica e avere più tempo per raggiungere un medico. È sufficiente andare velocemente ma restando calmi, all’ospedale, unico luogo dove si ricevono cure adeguate. Il veleno produce problemi seri solo dopo ore. Se invece è un bambino o un anziano ad essere morso e si è lontani da un ospedale, è opportuno chiamare i soccorsi sul posto.

Un consiglio per chi frequenta prati e montagne?

Vorrei suggerire di vivere l’incontro con una vipera con tranquillità, e che in nessun caso la vipera va uccisa: fa parte della natura.













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