Università di Trento: inauguratoil nuovo polo scientifico-tecnologico

Le aule realizzate nel primo blocco (20 mila metri quadri) sono 30 per complessivi 2.400 posti, l'aspetto della struttura vede prevalere vetrate e metallo e tra le caratteristiche tecniche ci sono, come ha sottolineato il rettore, Davide Bassi, 100 km di cavi per la trasmissione di dati e 2 km di fibra ottica



TRENTO. L'Università di Trento ha inaugurato il primo blocco del nuovo Polo scientifico e tecnologico e il secondo è previsto pronto per inizio 2012. Il primo, finanziato dalla Provincia autonoma di Trento con 30 mln di euro, è stato costruito in poco circa due anni e conta una superficie di 20.800 m quadrati, dov'è in corso il trasloco. per l'autunno.

Il secondo sarà sostanzialmente gemello, con differenze nell'utilizzo. Questo primo blocco è destinato alla didattica, laboratori compresi, e ai servizi, quali biblioteca, mensa, bar, segreteria studenti, spazi per le associazioni studentesche e sale studio, con autorimessa.

Il secondo vedrà invece lo spazio dedicato principalmente alla ricerca, quindi ai laboratori informatici, chimici e meccanici. Le aule realizzate nel primo blocco sono 30 per complessivi 2.400 posti, l'aspetto della struttura vede prevalere vetrate e metallo e tra le caratteristiche tecniche ci sono, come ha sottolineato il rettore, Davide Bassi, 100 km di cavi per la trasmissione di dati e 2 km di fibra ottica.

La struttura è dedicata al fisico triestino Fabio Ferrari, che a Trento gestì il passaggio dalla libera università alla statale. ''E' importante il coraggio d'innovare, la lungimiranza - ha affermato il presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai - perché significa voler diventare uno dei principali poli europei dell'alta formazione.

Abbiamo le risorse finanziarie e umane, dentro e fuori, per farlo. Poggiamo sulle spalle di due giganti, come Ferrari e Bruno Kessler, la cui Fondazione è a pochi metri'' ha chiuso riferendosi alla Fbk, centro di ricerca scientifica internazionale intitolato al politico che negli anni '60 fu presidente Dc della Provincia di Trento, fondatore della storica Facoltà di Sociologia.

''Questo edificio è il primo a essere stato ideato e costruito ex novo appositamente per ospitare l'università''. A sottolinerlo, aprendo stamani a Povo di Trento, la cerimonia d'inaugurazione, è stato il rettore Davide Bassi. ''Questo - ha proseguito Bassi - ci ha permesso di raggiungere risultati importanti sia sotto il profilo della razionalità, sia per quanto riguarda l'efficacia nell'organizzazione degli spazi. L'altra caratteristica di questo edificio e' il fatto di essere il primo dedicato a una persona: Fabio Ferrari, che è stato uno dei padri fondatori dell'area universitaria di Povo.

Un edificio che siamo riusciti a realizzare nei tempi previsti, con un'ottima performance anche sotto il profilo della sicurezza sul lavoro. Un particolare ringraziamento, oltre a tutte le maestranze e al personale dell'Università coinvolto nelle varie fasi del progetto, va senz'altro anche alla Provincia autonoma di Trento per l'apporto finanziario e per il suo sostegno forte e costante, buon viatico per il futuro, al Comune di Trento e e alla Circoscrizione, con cui abbiamo avuto confronti interessanti e costruttivi''.

''L'inaugurazione di oggi - ha sottolineato il presidente dell'Ateneo, Innocenzo Cipolletta - è per noi motivo di orgoglio. L'intitolazione a Ferrari ci ricorda il ruolo che egli ebbe nel transitare l'Ateneo da Libera università a Università statale, proprio oggi che siamo in procinto di affrontare una nuova fase nel segno della continuità. La delega provinciale sull'università, nel rispetto delle regole e della trasparenza, sta cercando di liberare l'Ateneo dai vincoli eccessivi per rendere l'Ateneo ancora più competitivo a livello europeo''.

''Integrare scienza e tecnologia è il futuro''. E' quanto ha sottolineato il preside della Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali, Sandro Stringari. ''Il nuovo complesso - ha aggiunto - favorirà questo connubio, garantendo anche un rafforzamento della collaborazione con la vicina Fondazione Bruno Kessler''. ''Vivere gomito a gomito per tanti anni ci ha permesso di maturare un approccio multidisciplinare e una forte integrazione'' ha detto poi il preside della Facoltà di Ingegneria, Marco Tubino. ''Oggi grazie a questo nuovo polo - ha proseguito - possiamo risolvere il problema annoso degli spazi e dare corso efficacemente all'integrazione di scienza e tecnologia in cui crediamo fermamente. Spero che la capacità di Ferrari di buttare il cuore oltre l'ostacolo sia di stimolo per tutti''.

A chiudere la cerimonia, a cui sono intervenuti anche il presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, e il sindaco della città, Alessandro Andreatta, ci sono stati la presentazione della targa in memoria di Ferrari e il tradizionale taglio del nastro, infine la benedizione dell'arcivescovo di Trento, monsignor Luigi Bressan, seguita da una visita all'interno della struttura.













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