Un altro rave a Doss Alt, 100 controllati

L’evento non era autorizzato e i carabinieri hanno identificato molti ragazzi. Il sindaco: «Temiamo circolino droghe»


di Paolo Tagliente


MORI. Prima il tam tam su Internet, poi la festa, in località Doss Alt, sul territorio comunale di Mori. Nulla di male se non fosse che per il rave party organizzato tra sabato e domenica nella bella località non era stata richiesta - e quindi nemmeno rilasciata - autorizzazione alcuna. E così, domenica mattina vero le 9, una prima pattuglia dei carabinieri della stazione di Mori sono saliti in zona, trovando una decina di macchine e musica “sparata” ad altissimo volume. Ai primi militari si sono poi affiancati i colleghi della Compagnia di Rovereto e di altre stazioni lagarine – una ventina in tutto – che hanno dato il via ad una lunghissima serie di controlli nei confronti di quanti, abbandonata la manifestazione, scendevano verso valle per riprendere la strada di casa. Una quarantina, alla fine, le auto controllate e un centinaio le persone - di età compresa tra i 18 e il 26 anni - identificate provenienti, oltre che dalla nostra provincia, anche da alto Adige, Veneto, Lombardia e perfino Olanda e Irlanda. Alcuni tra quanti si trovavano al volante sono risultati positivi all’alcol test. In particolare un trentunenne bresciano guidava la sua Opel Astra con un tasso alcolico di 0.94 g/l; una ventunenne bolzanina al volante della sua Suzuki Swift era di ben 1.47 g/l mentre un trentunenne vicentino, a bordo di una Lancia Ypsilon, è finito nei guai nonostante il suo tasso alcolico fosse di 0.27 g/l. Il giovane, infatti, è risultato neo patentato e, per i guidatori alle prime armi, il codice stradale prevede tolleranza zero. Tutti e tre sono rimasti senza patente, i primi due sono stati deferiti alla Procura di Rovereto. Un altro giovane, al volante di una polo, ha cercato di sottrarsi ai controlli quando ha intravisto da lontano le pattuglie, ma nonostante la sua rapida retromarcia è stato raggiunto e identificato. La sua auto è risultata sprovvista o con documenti irregolari di circolazione. Controlli accolti con grande soddisfazione dal sindaco di Mori, Roberto Caliari, da tempo alle prese con questo di happening non organizzati. «Si tratta di eventi frequenti – spiega – che occupano una vasta area e per i quali non vengono richieste autorizzazioni. Il nostro timore, oltre tutto, è che circolino sostanze proibite. L’intervento dei carabinieri, cui va il mio plauso, ha anche permesso di limitare l’accesso di minorenni all’evento. La nostra attenzione, comunque, resta alta e gli incontri che io e il sindaco di Ronzo Chienis abbiamo con Commissariato del Governo e Questore continueranno a essere frequenti».

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