TRENTO. Automobilisti da una parte, ciclisti dall’altra. Non scopriamo certo oggi la difficile convivenza, a volte, tra questi due “mondi” della mobilità che spesso hanno visioni contrapposte.

A seconda del punto di vista, ogni incrocio o comunque ogni situazione delicata può avere letture diverse che spesso non hanno punti in comune.

Quel che preme a tutti, al di là di come la si pensa, è di avere strade sicure e segnaletiche chiare in modo che ogni situazione possa essere affrontata senza avere dei dubbi.

Non sempre, però, questa chiarezza è così inequivocabile. Così come non tutte le zone sono collegate in modo da evitare che i ciclisti percorrano vie ad alto scorrimento, con un grado di pericolo che necessariamente aumenta.

La nuova segnalazione arriva da Marco che ha mandato una mail a “Dillo al Trentino”: «Buonasera, approfitto di questo spazio dopo aver letto l'articolo sui ciclisti in via Brennero. Legittima la segnalazione, ma mi chiedo se si è visto come è tenuta la manutenzione orizzontale delle piste ciclabili nella città di Trento?

In certi punti è completamente scolorita, non si capisce qual è la parte riservata ai pedoni e quella riservata ai ciclisti, per non parlare delle buche e degli attraversamenti pericolosi.

Avevo segnalato mesi fa la cosa al Comune di Trento. Mi era stato risposto che quello che conta, per il codice stradale, è la segnaletica verticale.

Va bene, però non sempre è facile spiegare soprattutto ad anziani e bambini, o comunque a persone non abituate ai regolamenti, che la segnaletica orizzontale vale meno di quella verticale.

Mi chiedo: non sarebbe più immediato e comprensibile immediatamente da chiunque una segnaletica chiara e non obsoleta, verticale od orizzontale che sia?

Faccio degli esempi per segnalare le situazioni che secondo me sono più difficili: il percorso ciclopedonale su Corso 3 Novembre, la zona di viale Verona. Ma ce ne sono tante altre che avrebbero bisogno di una bella sistemata...».

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