Trento: amianto e rifiuti, sequestrata l'ex Centrale del latte

La Procura ha aperto un'inchiesta per inquinamento ambientale


Ubaldo Cordellini


TRENTO. Gli ex insediamenti industriali di Trento vivono un ben triste destino. Dopo i sigilli all'ex Italcementi, diventata un rifugio di immigrati, è scattato il sequestro all'ex Centrale del latte di Campotrentino. Sullo stabilimento è stata aperta un'inchiesta della Procura per inquinamento. I sigilli sono stati apposti dal Corpo forestale della Provincia. Il sequestro è stato disposto perché nello stabilimento c'erano rifiuti di amianto, lastre di eternit abbandonate sul piazzale. Il sequestro è stato disposto anche perché lo stabilimento era diventato anch'esso un rifugio per immigrati e senza tetto. In questo modo, il rischio di contaminazione da amianto, che è altamente cancerogeno, aumentava. Per questo motivo, la Procura ha deciso di apporre i sigilli allo stabilimento che è molto grande. Si trova sulla strada per il canile di Campotrentino. Lo stabilimento ospitava la vecchia Centrale del latte ed è chiuso da quasi dieci anni. E' composto da un corpo più grande destinato alla lavorazione del latte e da una palazzina per uffici. Si trova a poca distanza dalla tangenziale. Nelle vicinanze, per fortuna, non ci sono molte abitazioni. Il rischio, però, che i filamenti di amianto potessero disperdersi nell'ambiente era molto alto. Così è stato disposto il sequestro. Il materiale, in parte, è già stato rimosso. C'erano, secondo quanto accertato dal corpo forestale della Provincia cumuli di lastre di eternit anche sul piazzale. In queste settimane, i cumuli sono stati rimossi. Ai cancelli dello stabilimento compaiono anche i cartelli con riportati gli estremi del provvedimento della Procura della Repubblica. Grosse strisce di plastica bianche e rosse sono state messe sia ai cancelli che lungo le inferriate. Infine, grossi lucchetti di acciaio stringono le catene che chiudono i due cancelli. Lo scopo è sia quello di evitare che l'inquinamento possa danneggiare persone sia impedire che immigrati possano farsi male nell'ex Centrale del latte. All'ex Italcementi di Piedicastello erano scattati i sigilli, ma non c'è l'inchiesta penale. Anche in quel caso, però, c'era il pericolo di contaminazione da amianto. Gli immigrati e gli altri senzatetto che avevano trovato rifugio nella grande fabbrica, infatti, l'avevano letteralmente spolpata di tutti gli elementi in ferro. L'ex Italcementi è stata scarnificata. Dalle pareti sono stati estratti i tralicci in ferro del cemento armato. Mancano tutti i tombini. Tutto quello che era di ferro è stato portato via. Ci sono stati anche crolli con il tetto in eternit che è caduto a terra in più punti. Così anche in quel sito c'era il rischio di contaminazione da amianto. Per questo motivo la Cooperazione trentina ha chiesto un intervento della Procura e delle forze dell'ordine. Lo scopo era quello di evitare che persone si potessero far male. Da qua la decisione di procedere allo sgombero. Anche in quel caso sono stati messi grandi lucchetti d'acciaio che, però, i disperati che avevano trovato rifugio nella grande fabbrica li hanno rotti già il giorno dopo.

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