Sensibilizzazione

Trento è contro la violenza sulle donne: in piazza Santa Maria Maggiore il ricordo di Giulia Cecchettin

Nella Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne è stato fatto un momento di raccoglimento in ricordo della ventiduenne uccisa pochi giorni fa dal suo ex fidanzato. Presentato inoltre il progetto “Non ti scordar di me – passi di memoria per non scordare le donne vittime di femminicidio”. Foto e video di Claudio Libera

INIZIATIVE. Numerosi appuntamenti per la Giornata contro la violenza sulle donne
I DATI In Trentino aumentano le denunce e gli ammonimenti
SCUOLA Iniziative in 50 istituti trentini


Claudio Libera


TRENTO. Un folto gruppo di donne, uomini, studentesse, studenti ed insegnanti, oltre a cittadini, sta facendo da cornice attiva alla cerimonia che si svolge in piazza Santa Maria Maggiore in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne.

Nel ricordo di Giulia Cecchettin anche la presentazione del progetto “Non ti scordar di me – passi di memoria per non scordare le donne vittime di femminicidio”.
Dopo un minuto di raccoglimento in ricordo della ventiduenne uccisa per mano del suo ex fidanzato, Filippo Turetta, soltanto pochi giorni fa, la  presentazione del progetto a cui sono presenti il sindaco di Trento Franco Ianeselli, Giulia Casonato, assessora comunale alle pari opportunità, il Questore Maurizio Importa, Nadia La Femmina per conto della Procura di Trento, Paola Morini dell’Osservatorio interreligioso sulle violenze contro le donne in rappresentanza delle tre associazioni proponenti, due ragazzi coinvolti nel percorso, uno per il Vittoria ed uno per gli Artigianelli, la presidente del Consiglio delle donne di Trento Filomena Chilà. 













Scuola & Ricerca

In primo piano

Podcast

Il Trentino nella Grande Guerra: 200 grammi di farina al giorno

Il pane si vende con la tessera: i giornali protestano e reclamano l’aumento della razione della polenta. Il Trentino comincia a sentire la fame. Il limite massimo giornaliere di 200 grammi di farina, stabilito dal governo centrale e per i quali le donne si mettono in coda ai magazzini comunali, rischia di mettere in ginocchio le famiglie, che proprio nella polenta hanno la principale fonte di nutrimento.