CALDES

Tir pirata contro la chiesetta

L’autista è fuggito dopo avere danneggiato gravemente tetto e parete di San Rocco


Alberto Mosca


CALDES. Ad accorgersi dell’accaduto sono stati alcuni residenti delle case vicine. Intorno alle 20.30 di mercoledì hanno sentito un gran botto: il tempo di affacciarsi alle finestre e vedere un grosso autoarticolato, pare con targa estera, allontanarsi verso la rotatoria di ingresso al paese dalla quale, sbagliando strada, era arrivato. Subito dopo, è apparso chiaro il danno. L'autoarticolato, facendo manovra per riprendere la strada, ha urtato violentemente il muro della sacrestia della chiesa cimiteriale di S. Rocco. Una manovra resa forse più difficoltosa dalla presenza del soprastante cantiere di posa della fibra ottica e dalla pendenza della strada. L'impatto ha causato danni non ancora quantificati ma sicuramente ingenti, con il crollo di parte della muratura, la distruzione di una parte del tetto e l'apertura di crepe, una delle quali passa il muro da parte a parte. I danni sono quindi notevoli anche all'interno dell'edificio sacro. Non è stato possibile prendere la targa del mezzo. Il parroco di Caldes, don Renato Pellegrini, ha denunciato il fatto ai Carabinieri e agli organi di tutela della Soprintendenza provinciale. Nel corso della mattina ha provveduto ad un primo sopralluogo, che ha evidenziato la serietà del danno: «Purtroppo sarà molto difficile risalire al responsabile - spiega don Renato - dato che non abbiamo numeri di targa ma solo il colore rosso del camion, che a quest'ora chissà dove sarà. Anche le telecamere del vicino magazzino frutticolo non potranno probabilmente esserci utili, essendo troppo lontane. Resta la preoccupazione per il ripristino della sacrestia, cui procederemo in accordo con gli organi provinciali di tutela».

Non è la prima volta che la chiesa di S. Rocco è oggetto di sfregio da parte di automezzi: nell'inverno del 2006 fu un bus polacco a scivolare sulla neve percorrendo la ripida discesa che porta alla chiesa: la corsa si fermò a ridosso di essa, con il colpo attutito dalla massa di neve. Cosa che non è accaduta questa volta. Inoltre, resta da notare come ancora siano troppi i mezzi pesanti che nella rotatoria all'ingresso di Caldes sbagliano strada, entrando nel centro storico anziché proseguire sulla viabilità principale. La segnaletica posta nel tempo ha ridotto questi episodi, ma forse qualcosa di più può essere fatto per evitare sbagli che stavolta sono costati assai caro.













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