«Tagliamo subito i soldi ai partiti» Il Pd vuole smarcarsi

Il segretario Nicoletti: «Abbiamo la base in subbuglio» «In Trentino dobbiamo ridurre ancora i costi della politica»


di Paolo Mantovan


TRENTO. I compagni lo chiamano, gli dicono “svegliati, di’ qualcosa di sinistra”, e il segretario del Pd del Trentino Michele Nicoletti appena lo sentiamo risponde con un sospirone di sollievo: «Grazie, per fortuna mi avete chiamato. Se no vi chiamavo io». E tutto per dire che ABC (Alfano, Bersani, Casini) si sbagliano. Basta difesa a oltranza: certo che i soldi servono ai partiti, ma tutti hanno bisogno dei soldi con la crisi che stiamo vivendo. Il governo ha pure tolto il fondo “taglia-tasse” e i partiti invece potrebbero tenersi tutti i loro soldi, soldi che adesso puzzano anche di marcio?

Ma ABC vivono su Marte? Ci sono partiti che stanno crollando sotto il peso delle inchieste...
«È la domanda che mi rivolgono tutti, soprattutto gli iscritti. Mi telefonano, mi fermano per strada. Anche se è giusto ricordare il ruolo dei partiti ed è necessario non buttare i buoni amministratori assieme ai cattivi, c’è un dato di fatto fondamentale: una gravissima crisi economica. Nel momento in cui vengono chiesti sacrifici ai cittadini da parte degli stessi partiti che sostengono il governo, come si può pretendere che i partiti non facciano sacrifici?

Sì, ABC dicono che sarebbe drammatico abolire i soldi alla politica. Mentre Fini risponde: vanno subito dimezzati se non vogliamo far morire i partiti per davvero. Quindi Nicoletti è più in sintonia con Fini che con Bersani?

«Beh, Bersani per la verità non ha detto le stesse cose di Alfano e Casini...»

Vabbè, però, più o meno, sempre difesa a oltranza è.

Comunque la cosa importante è chiarire che dobbiamo stare dalla parte dei buoni amministratori certo, ma anche e soprattutto dalla parte dei cittadini...

E quindi?

E quindi vanno tagliati i finanziamenti.

Altrimenti l’antipolitica monta...

Sì, ma l’antipolitica è un fenomeno un po’ complesso. Alle elezioni comunali di domenica a Innsbruck c’è stata la più bassa affluenza dal 1945: il 52,3%...

Certo, ma poi qui, in Italia, c’è D’Alema che dice che Beppe Grillo è un impasto tra il primo Bossi e il Gabibbo e allora l’antipolitica sale da paura. Chi è il Gabibbo adesso? Grillo o D’Alema?

Su questo punto devo ammettere che si riproduce il problema che già c’è fra partiti e cittadini, ovvero nascono delle difficoltà fra la classe dirigente di un partito e i suoi iscritti. Ecco, gli iscritti del Pd del Trentino chiedono che noi ci smarchiamo per essere coerenti con la natura stessa del Pd, nato grazie alla fortissima spinta dei cittadini.

Perfetto. E che cosa vogliono dire la classe dirigente del Pd del Trentino e il suo segretario?

Che i partiti devono rendicontare i finanziamenti pubblici, punto primo (e su questo noi del Pd siamo già trasparenti). Poi, punto secondo, deve essere chiara la destinazione dei fondi: c’è stato un referendum che ha tagliato i fondi, poi è arrivata una legge per il rimborso elettorale. E allora la destinazione deve restare quella e non si può far passare tutto come spesa elettorale.

Com’è che sono sempre i tesorieri che sbagliano e i segretari e i presidenti di partito non sanno mai nulla? i capi di partito sono degli ingenuoni, i più fessi?

(ride) Ma no, ovvio che no. Non è comunque il caso del Pd: Bersani si assume le responsabilità.

In Trentino voi che cosa vi proponete di fare oltre che suggerire una riforma nazionale?

Dobbiamo ridurre i costi anche qui. Che non sono solo le indennità dei consiglieri.

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