Senza tetto, 200 posti

Ma in un anno le persone bisognose sono state 500



TRENTO. Duecento posti letto (gli stessi dell’anno scorso) per affrontare l’emergenza senza tetto durante l’inverno. Questo è il piano del Comune di Trento in vista dell’arrivo del freddo, ma in realtà - come conferma l’assessora Maria Chiara Franzoia - le unità di strada, negli ultimi 12 mesi, hanno avuto 500 contatti da parte di altrettante persone bisognose di aiuto.

Intanto la speranza è che continuino anche nelle prossime settimane le temperature miti, finora superiori alle medie stagionali, che ci hanno accompagnato in questo inizio autunno: l’entrata a regime dei servizi cittadini dedicati a senza dimora infatti non avverrà prima del 15 novembre, in seguito alla nuova normativa in materia di onlus.

Tra le realtà attive su questo fronte c’è l’Associazione amici dei senza tetto che - grazie a una donazione - ha appena aperto una casa con 30 posti. Giuseppe Palatucci - il presidente - spiega che il potenziamento dei posti letto comunque è auspicabile fino a un certo punto: «È corretto darsi uno standard e cercare di mantenerlo nel tempo in base alle necessità della città - ha detto - altrimenti si rischia di innescare un fenomeno di arrivi in città di persone senza fissa dimora».

Intanto il consiglio comunale di Trento nei giorni scorsi ha approvato (con il contributo anche dell’opposizione) una mozione per impegnare il sindaco e la giunta comunale a realizzare un centro diurno per persone senza dimora, in modo che possano trovare riparo - si legge nella mozione - ma abbiano anche la possibilità di interazione con altre persone. In proposito - scrivono i consiglieri comunali - l’impegno è quello di destinare a questo scopo uno dei tanti edifici dismessi di proprietà comunale o di proprietà della Provincia, con cui eventualmente stipulare accordi per l’uso gratuito della struttura. E quindi - conclude il documento - continuare ad attuare le linee di indirizzo nazionali perché questa struttura non sia solo un tetto sotto cui trovare riparo ma sia anche un luogo di crescita e speranza.

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