Sanità, allarme Cisl: flash mob a sorpresa e stato di agitazione

«In un anno persi 400 lavoratori: l’assistenza è a rischio Ora l’Azienda ci coinvolga sul Piano di miglioramento»



TRENTO. Stato di agitazione permanente, con assemblee di lavoratori e flash mob a sorpresa per sensibilizzare i cittadini su una partita che riguarda tutti loro: la tenuta della sanità trentina. Con l’obiettivo di ottenere l’avvio di un processo di condivisione della revisione della spesa. L’iniziativa è della Cisl funzione pubblica, dopo l’incontro che ieri i sindacati hanno avuto con il direttore generale dell’Azienda sanitaria Luciano Flor sui contenuti del Piano di miglioramento. Un incontro però interlocutorio, dove in sostanza Flor ha ribadito ciò che già si sapeva, la necessità cioè di operare in un quadro di crescente contrazione delle risorse (1.144 milioni il bilancio della sanità 2012, passato a 1.116 nel 2013 e 1.094 quest’anno) a fronte di una spesa corrente per il personale in leggerissimo aumento, ma certo non al passo con l’aumento del costo della vita. I problemi denunciati dai sindacati sono noti: il blocco del turnover che mette a rischio la qualità dell’assistenza di interi settori (o interi ospedali, Trento e Rovereto in primis) con gli operatori chiamati a sobbarcarsi carichi di lavoro crescenti e turnistiche puzzle in assenza di sostituzioni.

Già, perché il blocco riguarda anche la copertura di ferie arretrate e congedi parentali. E se si considera che l’80% dei dipendenti dell’Azienda sanitaria è costituito da donne (cioè madri), i conti sono presto fatti. E ora arriva anche l’estate, senza che per farvi fronte - lamentano i sindacati - sia stato approntato un piano adeguato. Insufficienti vengono infatti definite le assunzioni partite con giugno (ma tutte a tempo determinato) di 28 infermieri, 8 Oss, 4 ostetriche e 4 medici: insufficienti perché arrivano dopo un blocco del turnover che dallo scorso anno ha comportato una perdita di oltre 400 unità lavoro per pensionamento o dimissioni. Tutto questo a fronte, denuncia la Cisl, di grandi spese per l’elisoccorso notturno e la Centrale unica per l’emergenza. Per non parlare della protonterapia, a proposito della quale ieri Flor ha rivelato un dato sconcertante. Nel bilancio 2014 dell’Azienda sanitaria le spese per l’approvvigionamento di energia elettrica passeranno da 4,2 a 8,4 milioni di euro, cioè esattamente il doppio. E più che la fine delle tariffe agevolate, pare che a incidere sul macroscopico aumento sia proprio il Centro protonterapia.













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