salute e sicurezza

Sale parto, la giunta "congela" ogni decisione

Rossi: attendiamo dall'assessora Borgonovo il piano di riorganizzazione della rete ospedaliera



TRENTO. «Se ne abbiamo parlato? Certamente, in giunta provinciale parliamo di tutto»: Così il presidente della Provincia Ugo Rossi, ieri in conferenza stampa, rispondendo a una domanda circa la delicata questione dei punti nascita negli ospedali trentini. Ma non è sceso nel dettaglio, il governatore, se non per dire che l’intera questione è all’attenzione della giunta e che nessuna decisione è stata ancora presa. Per il punto nascita dell’ospedale di Tionk, in particolare, tutto ieri mattina veniva rimandato all’incontro che l’assessora competente Donata Borgonovo Re avrebbe avuto nel pomeriggio (ne riferiamo in altra parte del giornale) con la comunità delle Giudicarie.

SALE PARTO, GILMOZZI CONTRO BORGONOVO RE

Il problema è noto: i dati nettamente insufficienti delle nascite a Tione rispetto agli standard minimi richiesti dal ministero (500, quando invece nel corso del 2013 a Tione sono nati appena 178 bambini). L’assessora ha già fatto capire che la prospettiva della chiusura è quella più concreta (come peraltro è già avvenuto dal 2007 a Borgo) ma, formalmente, nessuna decisione è stata ancora presa. Anche se lo stesso Rossi, ieri, ha parlato di numeri che non possono essefre ignorati. Più complesse le valutazioni relative invece all’altro punto nascita al di sotto degli standard ministeriali, quello di Cavalese (punto di riferimento anche per Fassa), dove nel 2013 sono nati 263 bambini. Se ne saprà di più tra non molto: entro la fine del mese, ha spiegato Rossi, l’assessore Borgonovo Re dovrebbe portare infatti in giunta un progetto complessivo di riorganizzzazione della rete ospedaliera.













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