Rivoluzione Apt di Folgaria, la presidente Bolzon verso le dimissioni

I soci spingono per togliere all’agenzia dopo quelle invernali anche promozione e commercializzazione estive



FOLGARIA. Sull'altopiano le dimissioni sono come gli accidenti: non giugono mai da sole. Dopo La decapitazione del Vertice del consiglio di amministrazione della Cassa Rurale, sono nell'aria, ormai in dirittura d'arrivo, le dimissioni del presidente dell'Apt Cecilia Bolzon.

L'albergatrice lavaronese, figura che fin dalla sua elezione ha avuto la caratteristica di attenuare le spinte campanilistiche e localistiche e di porsi come amabile dialogatrice con tutte le compagini rappresentate nel consiglio dell'Apt, pare decisa a rassegnare le dimissioni con largo anticipo sulla scadenza del mandato, previsto per il 2015 e addirittura prima dell'assemblea generale dell'ente, convocata per il prossimo 29 maggio.

Naturalmente, secondo la stessa interessata, la decisione è maturata anche in presenza di una nuova importante iniziativa imprenditoriale privata intrapresa, la direzione della impresa alberghiera Lavarone Hotels, che la impegnerà parecchio, ma tutto è stato accelerato da una riunione da poco avvenuta con alcuni soci fondatori dell'Apt. Durante la discussione è emersa la necessità di una profonda riorganizzazione dell'Azienda, peraltro posta con desueta energia, dalla onnipotente e onnipresente Carosello Ski.

Il ragionamento è semplice: da un anno ormai la Apt è privata del compito della commercializzazione e promozione invernale, assunti rispettivamente dalla Folgaria Hospitality, branca degli impantisti folgaretani, e sul versante lavaronese dalla Turismo Lavarone che si appoggia ad un'agenzia di Asiago. L'esperimento pare aver dato buoni frutti. Quindi perché non si deve pensare anche alla promozione e commercializzazione estiva, si chiedono gli impiantisti di ambo i territori?

Pare che la domanda e relativa risposta affascini anche i soci istituzionali come Comuni, Cassa Rurale e la stessa Comunità di Valle, anche se non è socia. Di fronte ad un percorso totalmente nuovo, in ogni caso, almeno in parte, condiviso anche dalla Bolzon, serve un rinnovamento totale dell'Apt. Lei ci pensa da sola ed è in procinto di farsi da parte.

Quindi si aspetta la decisione del Consiglio. E il direttore? Sembra avere i mesi contati: dopo il rinnovo per il secondo semestre dell'anno, pare che per lui sia arrivato il fine mandato. E l'organico dei dipendenti, il costo dei quali che si aggira sui 450 mila euro? Alcuni considerano il numero di 10 eccessivo, soprattutto alla luce della mutata impostazione. Ma sono tutti a tempo indeterminato. Quindi, fra l'altro, si pone un problema di percorso legale legittimo per ridurne il costo. Dal cilindro dei soci fondatori sembra farsi strada la possibilità di sopperire al direttore con l'istituzione, prevista dallo statuto, di un amministratore delegato che dovrebbe coprire le funzioni a 360 gradi. Per i dipendenti si tratterà di garantire un'eccellente servizio di informazione ma anche di individuare progetti ed impegni nuovi e più vasti proprio per ottimizzare la riorganizzazione radicale proposta.

Tutto è ancora da decidere e plasmare ma pare che questa sia la via intrapresa dai soci fondatori. Anche in considerazione della penuria dei fondi che, per quest'anno, la Provincia ha deciso di decurtare di circa 200 mila euro. (f.m.)

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