il caso 

Rivalutazione pensioni, è caos tra i sindacati

Secondo Cgil e Cisl è opportuno presentare domanda per ottenere i rimborsi ma stando alle Acli e alla Cna questo sarebbe inutile: chi ha ragione?



TRENTO. In tema di rivalutazione delle pensioni scoppia un piccolo «caso» tra sindacati. La questione è legata alla sentenza con cui, nel 2015, la Corte Costituzionale ha ritenuto illegittimo il blocco delle rivalutazioni per le pensioni superiori 3 volte il minimo. Il governo si è adeguato con un decreto che ha previsto la rivalutazione parziale per le pensioni superiori a 3 volte il minimo e fino a 6 volte il minimo, erogando quanto maturato ad agosto dello scorso anno.

I sindacati confederali dei pensionati si sono opposti all'interpretazione di Palazzo Chigi, ed in attesa di un chiarimento definitivo, hanno invitato tutti i pensionati a presentare entro le fine dell'anno richiesta d'interruzione del termine di prescrizione per il rimborso.

In Trentino, però le Acli hanno assunto una posizione differente. Sul giornale di ieri, infatti, abbiamo dato conto del fatto che il sindacato cattolico non giudicava necessari eventuali ricorsi. «A nostro avviso - hanno spiegato le Acli - chiedere all'Inps un ricalcolo della pensione, oltretutto con forme irrituali come la raccomandata, non ha senso se non per tacitare le ansie dei pensionati che attendono da molto tempo una risposta definitiva».

Stessa interpretazione assunta ieri anche dalla Cna Pensionati secondo cui «i ricorsi per la rivalutazione dei trattamenti pensionistici, proposti negli ultimi giorni da alcune associazioni, sono assolutamente inutili».

Oggi, però, sul tema sono ritornate Cgil e Cisl che, con una nota, specificano che, a differenza di quanto sostenuto dalle Acli (e da Cna, ndr), stanno informando i pensionati di inviare all'Inps la documentazione per interrompere la prescrizione dei termini in relazione alla sentenza n. 70 della Corte Costituzionale del 30 aprile 2015. «E' stato chiarito e in tal senso vengono informati tutti i pensionati e le pensionate che il rimborso non è automatico né, almeno in questa fase, sicuro. In attesa di un ulteriore pronunciamento della Corte costituzionale, che chiarisca in via definitiva la questione, però tutti i pensionati possono presentare entro la fine dell'anno richiesta di interruzione del termine di prescrizione per il rimborso. I ricorsi - concludono i sindacati - sono già stati eseguiti dalle organizzazioni sindacali ed hanno rinviato la decisione nuovamente alla Corte Costituzionale».

Insomma: fare ricorso o meno dipendete dal sindacato a cui appartenete.













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