Poste, in Trentino scatta la rivoluzione

Niente più consegne il sabato. Il personale in eccesso andrà agli sportelli


Marzia Bortolameotti


TRENTO. Da domani scatta la riorganizzazione delle Poste a Trento. I portalettere lavoreranno 5 giorni alla settimana, la posta non arriverà quindi più il sabato: saranno garantiti solo i giornali agli abbonati, ma solo fino al 31 dicembre 2010. Per l'anno prossimo non ci sono ancora certezze. Niente tagli al personale, ma quello in eccesso - si parla di 46 dipendenti - sarà ricollocato agli sportelli. Un modo per diminuire la coda all'ufficio postale. Catia Pancin, segretaria della Cisl Poste parla di «una riorganizzazione epocale». Lo storico accordo è stato firmato dai sindacati il 6 ottobre e da domani si parte. Tra i postini c'è comunque malumore, perché alcuni dovranno cambiare le proprie abitudine lavorative, altri sono stati "riassegnati" a nuove zone in base ad un punteggio di anzianità. Tutto per riuscire a garantire il servizio di prima in cinque giorni anziché in sei. Dunque i porta lettere dovranno timbrare il cartellino alle 7 e uscire alle 14.27 con un quarto d'ora di pausa obbligatoria durante le sette ore e dodici minuti di lavoro. Rimarranno sempre 36 ore alla settimana, il sabato lavorerà solo chi ha voglia. Nel senso che ci sarà una task force volontaria che distribuirà i giornali agli abbonati e le raccomandate. Insomma i portalettere faranno gli straordinari per riuscire a coprire anche il turno del sabato. «Il contratto è previsto solo fino al 31 dicembre 2010 - spiega Pancin - per l'anno prossimo non si sa ancora nulla. Ho un incontro la prossima settima a Roma per decidere il da farsi, ma molto probabilmente con l'anno prossimo i postini non lavoreranno più il sabato e dunque non arriveranno nemmeno i giornali». Per quanto riguarda il personale in eccesso (si tratta in totale di 46 dipendenti presso il Cpo di Spini di Gardolo), verranno distribuiti nei vari uffici postali sul territorio, meno della metà mandati invece in prepensionamento. «Si tratta sempre e comunque di una scelta volontaria - specifica Pancin -: i dipendenti verranno ricollocati previo colloquio. Si sta cercando di rendere più efficiente il servizio allo sportello in modo da diminuire l'attesa in coda per i clienti». Infine il nuovo servizio. Si chiama "Asi" ed è composto da una squadra speciale di sei postini che recapiterà e ritirerà la posta a domicilio di piccole imprese ed aziende. Un servizio personalizzato dedicato principalmente alle imprese e non ai privati. Tutto sommato, Catia Pancin è soddisfatta dell'accordo raggiunto perché non si va a licenziare nessuno. «E' una riorganizzazione che abbiamo firmato perché parte da una volontà a livello nazionale che è già stata testata in altre regioni, noi siamo quasi gli ultimi ad adottarla. Si parla comunque di eccedenze e ricollocazione del personale e non di tagli: questo per noi è già un traguardo. Poi verrà introdotto un servizio nuovo e innovativo, come il servizio Asi che arricchirà l'offerta dei prodotto postali». Catia Pancin ammette comunque che, essendo una riorganizzazione di portata epocale, gli utenti soprattutto nelle valli dovranno abituarsi a non vedere più il postino al sabato. Ma si va incontro alla liberalizzazione del mercato - conclude la sindacalista -, quindi «per Poste Spa era opportuno percorrere strade nuove».

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