il rifiuto della avanzo

Polizza a spese della Regione niente nomi per la privacy

Il 10 per cento dei consiglieri regionali aveva fatto domanda per aderire alla polizza vita finanziata per due terzi dalla Regione, riservatezza sui nomi



TRENTO. Il 10 per cento dei consiglieri regionali aveva fatto domanda per aderire alla polizza vita finanziata per due terzi dalla Regione.

Ma il loro nomi non si possono sapere perché la presidente Chiara Avanzo ha opposto la privacy alla consigliera del Patt Emanuela Bottamedi che aveva presentato un’interrogazione. Così, secondo la presidente del Consiglio regionale, i cittadini non potranno sapere chi sono i consiglieri che avevano cercato di aderire a quello che si presenta come un vero e proprio privilegio. Ecco come spiega il suo rifiuto la presidente Avanzo: «Comunico che il 10 per cento dei consiglieri regionali in carica avevano fatto richiesta di adesione all’ipotesi di polizza vita. La richiesta era parte integrante di un’autocertificazione sanitaria con dati sensibili particolarmente tutelati dalle disposizioni in materia di privacy». Insomma niente nomi,

Ricordiamo che la proposta di polizza vita a carico per due terzi del bilancio regionale era stata avanzata dalla stessa presidente Avanzo che poi l’ha ritirata dopo una generale alzata di scudi. Dalla sua risposta, comunque, si viene a sapere che su 70 consiglieri regionali solo 7 avevano presentato domanda di adesione alla polizza assicurativa pagata con i soldi dei cittadini. Segno che in molti avevano capito che, dopo il maxi scandalo dei vitalizi, non era il caso di farsi regalare qualcosa dalla Regione. La presidente, però, protegge anche la privacy di quei sette incauti che, invece, non avevano visto niente di male nella proposta.

L'iter che avrebbe dovuto portare ad una gara per individuare la compagnia di assicurazioni con cui sottoscrivere la polizza è stato interrotto, «indipendentemente - sottolineava la presidente - dai pochissimi consiglieri che avevano sottoscritto l'offerta». La proposta, inviata per lettera ai consiglieri, era stata resa pubblica dal consigliere di opposizione Claudio Cia (Civica Trentina). Da lì era esplosa la protesta. Duri i sindacati, per i quali si sarebbe trattato di un nuovo benefit per i consiglieri, che possono pagarsi da soli - come tutti i lavoratori - un'assicurazione sulla vita.













Scuola & Ricerca

In primo piano