turismo

«Piogge e neve, stagione massacrata»

Libardi (Asat): crisi e maltempo hanno provocato perdite ingenti. Alimonta (rifugisti): presenze, quest’anno 50% in meno


di Giuliano Lott


TRENTO. «Piove sul bagnato» commenta con amarezza il presidente degli albergatori Luca Libardi: dopo la difficile stagione invernale, massacrata da nevicate di tale intensità da rendere impraticabili alcune aree sciistiche, è arrivata l’estate più piovosa degli ultimi anni a complicare la vita agli operatori turistici trentini. I quali, dopo un luglio d’inferno, riponevano le residue speranze di salvare la stagione con le prime settimane di agosto. Scommessa persa, per ora: dal primo del mese a Ferragosto sono stati rari i giorni in cui non ha piovuto. E quando gli acquazzoni si sono scatenati sul Trentino, sono fioccate le disdette e le partenze anticipate. Insomma, un disastro. Non è andata meglio in alta quota, anzi, per i rifugi l’estate si è rivelata un calvario. «Per i rifugisti - commenta Libardi - è stata finora una stagione da archiviare con tristezza, e pare dalle previsioni che anche le prossime settimane non saranno migliori».

Ezio Alimonta, titolare dell’omonimo rifugio sul Brenta e presidente dell’associazione rifugisti del Trentino, ci mette dell’ironia: «Oggi sono andato a giocare a golf, tanto al rifugio non c’è granché da fare». Ma quando si parla della stagione, si fa serissimo: «Un disastro. Ora è arrivata anche la neve a renderci la vita più difficile. A luglio, calcolando le presenze degli anni passati, abbiamo perso circa il 50%, e la perdita sul fatturato è sulle stesse cifre. In agosto, quando la presenza degli stranieri si affievolisce e si punta sugli italiani, le prime due settimane sono state davvero scarse. Speriamo nei prossimi tre o quattro weekend, ma molto dipenderà dal tempo». Di certo solo gli appassionati veri (cioè una ristrettissima minoranza) si incamminano sui sentieri sotto la pioggia battente. Quella di oggi, però, è un’occasione d’oro per recuperare almeno in minima parte le perdite della stagione.

Se per i rifugisti è stata un’estate disgraziata, pure per gli albergatori è un momento complicato. «Stiamo passando anni difficili dal punto di vista economico - dice Libardi -, non solo per l’Italia. Anche l’Olanda, che era parsa finora impermeabile alla crisi, accusa difficoltà, e il contesto economico influisce sulla capacità di spesa e quindi anche sulle abitudini dei turisti. Per fortuna soffriamo meno di altri settori, ma non è un bel momento, e il maltempo ci ha dato il colpo di grazia». Non fa caldo nemmeno in pianura, osserva il presidente dell’Asat, e dunque viene meno anche la “spinta” a fuggire dalle città per raggiungere le montagne più vicine. «Luglio ha chiuso con perdite a due cifre percentuali. I dati definitivi li stiamo ancora elaborando, ma l’elemento che appare chiaro è che abbiamo perso soprattutto sulle settimane di prenotazione, e in più per il maltempo ci è venuto a mancare anche il sostegno dei weekend».

Le speranze ormai guardano alle due seconde settimane di agosto, ma si tratta di una disperata illusione: «Stento a credere che se all’improvviso si sistemasse il tempo avremmo un’affluenza sufficiente per compensare le perdite dei mesi scorsi» commenta Libardi, preoccupato anche per il flusso di turisti dalla Russia. «La svalutazione del rublo ha fatto perdere ai russi, che in questi anni si sono qualificati con un target di spesa medio-alta con un mercato in crescita di doppia cifra ogni anno, oltre il 20% di valore della loro moneta. In più, a queste difficoltà si somma l’embargo internazionale per la crisi ucraina. Ciò potrebbe generare un effetto psicologico che spingerebbe i russi a spendere meno volentieri nel nostro paese, dato che anche l’Italia aderisce all’embargo». Natale Rigotti, past president dell’Asat, è durissimo. «L’economia degli ultimi anni sta spegnendo l’Europa. Mancano molti turisti, anche dall’estero, e non è solo colpa del maltempo. Dobbiamo ripensare tutto il Trentino, la promozione turistica, i mercati. E in fretta, prima che lo facciano le banche».













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