Palaghiaccio: si rischia la chiusura

Folgarida, Comune e Consorzio frenano sulla partecipazione ai costi


Gianfranco Piccoli


DIMARO. La stagione invernale a Folgarida potrebbe partire senza il palaghiaccio. Al momento, infatti, non è stato ancora trovato un accordo per la compartecipazione alle spese di gestione della struttura, che comprende anche un centinaio di parcheggi. L'impianto sportivo, così come il centro congressi, è di proprietà delle Funivie e negli ultimi due anni, alla luce della delicata situazione societaria, ha goduto di un aiuto di Consorzio Folgarida-Dimaro Vacanze e Comune di Dimaro. Quest'anno però Consorzio e Comune devono fare i conti con le ristrettezze in casa propria e la disponibilità è limitata.

Tutti d'accordo su un punto: la chiusura del palaghiaccio (che deve fare i conti anche con gli acciacchi dell'età: 25 anni) sarebbe un danno per l'offerta turistica di Folgarida. Ma quando si parla di soldi le posizioni si fanno più rigide: «Noi mettiamo a disposizione la struttura e 45 mila euro per la gestione - spiega Fulvio Rigotti, ad di Funivie - da parte nostra, è già eroico questo impegno. Spero in un segnale di impegno da parte degli altri, così che si possa mantenere un servizio importante per l'intera comunità».

«Riconosco a Funivie di essersi fatta carico per anni di servizi che non fanno parte del loro core business - commenta Isabella Renzi, presidente del Consorzio (foto) - ma dopo due anni di aiuti, anche noi dobbiamo fare i conti con i nostri problemi. Nel 2011 ci siamo accollati anche la gestione dei campi sportivi, attività che di certo non rientra nelle nostre prerogative. Palaghiaccio e servizio di trasporto si portano via il 50 per cento del nostro budget per i servizi: situazione che non possiamo più permetterci. Anche noi dobbiamo operare scelte strategiche». Anche a costo di rinunciare al palaghiaccio? «Sarebbe un danno, non c'è dubbio. L'offerta parasciistica è sempre più importante, in particolare per le località che vivono solo nelle stagioni turistiche. Il rischio è di perdere tutta quella clientela che non ha interesse per lo sci. Ci tengo però a sottolineare - conclude la presidente del Consorzio - che questo è solo uno dei numerosi problemi di Folgarida».













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