Novantenne pirata, condanna più pesante
Elda Martinelli, l’anziana che investì e uccise Rossana Fontanari a Pian dei Pradi, condannata anche per omissione di soccorso
TRENTO. Pena più pesante per Elda Martinelli, l’insegnante di 90 anni (ora 91) di Pergine che nell’ottobre 2014 investì e uccise Rossana Fontanari, a Pian dei Pradi. Nei giorni scorsi, la Corte d’appello di Trento ha accolto il ricorso della Procura di Trento contro la sentenza di primo grado della giudice Claudia Miori che aveva condannato la novantenne a un anno di reclusione per omicidio colposo e l’aveva assolta per il reato di omissione di soccorso. La Corte d’appello ha rovesciato l’assoluzione per questo reato e ha condannato l’anziana a 6 mesi e 20 giorni di reclusione per omissione di soccorso che si vanno ad aggiungere ai 12 mesi per omicidio colposo.
Come spiega l’avvocato Massimo Cocchia, legale di parte civile che tutela Maria Luisa Bortoli, la mamma della vittima, la Corte d’appello ha ritenuto che l’anziana fosse colpevole perché non si era fermata nonostante avesse sentito un colpo. La stessa novantenne aveva ammesso di aver sentito un forte botto, ma di aver pensato che si trattasse di un sasso e di non essersi resa conto di aver investito una persona.
Secondo il giudice di primo grado, quindi, mancava quello che ci definisce dolo specifico, cioè l’anziana non era consapevole di commettere un’omissione di soccorso. Per la Corte d’appello, invece, per configurare il reato di omissione di soccorso è il dolo eventuale.
In altre parole, per i giudici di secondo grado, l’anziana avrebbe dovuto fermarsi una volta sentito il botto. Avrebbe dovuto farlo per controllare di non aver provocato danni ad altre persone.
Come si ricorderà, Rossana Fontanari, giovane cooperante di 33 anni dell’Associazione Trentino con i Balcani, venne investita e uccisa una domenica pomeriggio mentre stava andando a trovare degli amici in via Fricca, a Pian dei Pradi. La ragazza aveva parcheggiato la sua Toyota Yaris lungo la strada ed è stata centrata in pieno dalla Fiat Punto bianca guidata dalla novantenne che stava tornando a casa dopo aver pranzato con il figlio e il fratello a Folgaria.
L’anziana non si fermò e lasciò la giovane Rossana esanime sulla strada. La ragazza era appena scesa dalla sua macchina ed era ancora accanto alla Yaris. Non ebbe scampo. L’anziana non si fermò nonostante la sua auto fosse stata danneggiata. Ha detto di essersi resa conto di quello che era accaduto solo la mattina dopo, quando vide la sua auto macchiata di sangue. A quel punto, andò dai carabinieri.