Niente tassa, arriva la carta dell’ospite

Pozza, l’assessore Dallapiccola annuncia la novità agli albergatori fassani. Imminente anche il ritorno a Trentino Marketing


di Elisa Salvi


VALLE DI FASSA. Una folta platea di albergatori, amministratori ma anche di politici di Fassa, tra cui il consigliere ladino Beppe Detomas e la procuradora Cristina Donei, ha preso parte ieri nell’aula magna dell’Istituto comprensivo di Pozza all’assemblea delle tre sezioni valligiane dell’Asat, alla presenza del presidente Luca Libardi e dell’assessore provinciale al Turismo Michele Dallapiccola.

Un incontro ricco di interventi qualificati, aperti da Celestino Lasagna (presidente Asat Centro Fassa), che ha parlato anche a nome dei colleghi Anesi e Moser, tracciando il quadro della stagione invernale, segnata dalla congiuntura economica e da una redditività diminuita per aumento di burocrazia, costi di gestione delle strutture e forte pressione fiscale, ribadendo l’opposizione della categoria alla tassa di soggiorno o di scopo. Lasagna ha fatto, poi, un lungo elenco di azioni necessarie a migliorare l’offerta della prima destinazione turistica del Trentino (per presenze), ma che ha ampi margini di miglioramento specie riguardo la mobilità intervenendo su: completamento della ciclabile, circonvallazioni di alcuni paesi, accessibilità dei passi in particolare il Fedaia, sistema uniformato di parcheggi a pagamento, collegamenti impiantistici di Moena-Lusia e Pozza-Gardeccia. Lasagna ha parlato anche di skipass troppo cari, rispetto al costo dell’alloggio in hotel e della necessità di una promozione mirata: «Noi - ha detto - vogliamo lavorare e rendere competitive le nostre imprese. Ci servono sostegno e promozione mirata da parte delle Apt che, se è il caso, vengano ridefinite».

Enzo Iori, presidente dell’Apt di Fassa, ha ribadito le scarse marginalità degli alberghi fassani ma anche sottolineato come la stagione invernale, nonostante crisi e abbondanti nevicate, si chiuda in linea con quella passata. Ha tenuto il mercato italiano (54% delle presenze totali) e quello straniero, atteso in crescita, si è invece confermato stabile, con ospiti russi in testa (21% del totale), seguiti da tedeschi (16%) e polacchi (11%). Iori ha ricordato come all’Apt sia chiesto di lavorare di più e meglio, ma con sempre minori fondi a disposizione: «Servono risorse, che possono arrivare da tasse o altre soluzioni, ma va messo in luce che il turismo in valle sostiene le varie categorie economiche, perciò chiediamo a tutti di contribuire diventando nostri soci».

Dallapiccola ha, quindi, sgombrato il campo sull’ipotesi della tassa di soggiorno. «A fronte - ha spiegato - dei 140 milioni restituiti dal governo al Trentino per intervento della Corte costituzionale che permettono al bilancio provinciale una nuova operazione che riduce la fiscalità, dando respiro alle imprese e incentivando i consumi, non avrebbe senso dare per togliere con una nuova gabella. Ecco perché propendo per l’introduzione di una “carta dell’ospite”, che dia accesso a trasporti, musei e buoni per l'acquisto di prodotti locali». Dopo aver annunciato che tra poche settimane renderà note le strategie turistiche della Provincia, partendo dalla re-istituzione di Trentino Marketing, Dallapiccola ha lasciato (per impegni) la sala dando spazio a interventi interessanti. Luciano Braito, direttore generale della Cassa Rurale Val di Fassa e Agordino, precisando che la banca ha aderito a tutte le moratorie, ha restituito la situazione finanziaria del comparto alberghiero che, seppur in ritardo rispetto ad altre zone del Paese, mostra i segni della crisi con richieste di credito in calo (2011: circa 19 milioni di euro; 2013: 15 milioni) e sofferenze del 3,76%.

In linea col momento di difficoltà anche la gestione amministrativa degli hotel presentata dal commercialista Giancarlo Torghele, mentre un illuminante condensato di marketing turistico è stata offerto da Umberto Martini docente dell’Università di Trento.

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