PROVOCAZIONE O RAZZISMO?

"Niente islamici": a Trento la Legavuole licenziare una ditta di pulizie

Il capogruppo ha scritto una lettera al presidente del consiglio provinciale: "Sulle nostre scrivanie ci sono dati sensibili, è un problema di sicurezza"


Gianpaolo Tessari


TRENTO. Ramazze o Kalashnikov? La Lega Nord trentina non si sente comunque tranquilla ed ha chiesto il licenziamento dell’attuale impresa di pulizie che spazza e aspira gli uffici del gruppo in consiglio provinciale: «Quei lavoratori sono islamici. Sulle nostre scrivanie ci sono dati sensibili e loro possono mettere mano ovunque» ha scritto il capogruppo del Carroccio Savoi al presidente Kessler.

Della lettera, in pieno periodo festivo, il presidente del Consiglio provinciale non ha ancora avuto riscontro: «Vedremo. C’è un appalto con un’impresa e di questo caso specifico non sono stato ancora messo al corrente. In passato - si limita ad ammettere Kessler - avevo avuto eco d qualche protesta per delle pulizie fatte non sempre proprio a puntino».
Ma la Lega la mette giù dura: «Siamo un partito che ha una posizione chiara nei confronti dell’Islam. Non ci pare opportuno, né sicuro, che dei lavoratori di quella religione possano muoversi indisturbati nei nostri uffici, avere accesso ai computer. Ci sono dati e documenti sensibili» osserva Alessandro Savoi, il capogruppo.
Per dirla tutta a complicare il rapporto tra l’impresa di pulizia ed i consiglieri del Carroccio ci sarebbe stata anche una recente scoperta: «Uno dei nostri arriva negli uffici del gruppo sempre molto presto, prima delle sette. Ebbene - osserva il segretario del partito, nonché onorevole, Maurizio Fugatti - in un paio d’occasioni ha pure trovato questi lavoratori islamici che dormivano sui divani dei nostri uffici. Così, non ci pare possibile andare avanti. Debbono essere presi dei provvedimenti, con questa impresa di pulizie noi non vogliamo avere più a che fare».

La Lega Nord e l’Islam hanno notoriamente un rapporto difficile ma, sempre in tema di sicurezza, l’onorevole Fugatti ha avuto di recente qualche altro grattacapo. Da poco prima di Natale, infatti,

Fugatti è finito sotto «protezione dinamica», una scorta leggera come lui afferma per via delle minacce del fantomatico «Comitato di salute pubblica» che lo ha bandito da Rovereto: «Con le nostre attività nei gazebo o durante manifestazioni qualche problema con i no global o con gli anarchici c’è stato, ma ormai siamo abituati anche a questo. E’ ben vero che Savoi e Bridi sono stati menati a Trento, ma quando sei in mezzo a manifestazioni può succederti di tutto. Hanno detto che mi prendono a calci se metto piede a Rovereto? E’ una cosa di poco, quasi una goliardata...». Ma tra una cosa e l’altra prevale il non si sa mai.

Ed il Carroccio che non le manda a dire a nessuno, evidentemente non se la sente di guardarsi le spalle anche in ufficio. Ma davvero gli ignari pulitori dei gruppi provinciali avranno voglia di giocare alle spie?













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