Nasce a Trento il Partito pirata italiano

La prima riunione operativa alle Gallerie di Piedicastello



TRENTO. Il Partito pirata italiano ha presentato a Trento il suo manifesto, nella giornata di chiusura dell'Igf (Internet Governance Forum 2011). Ha concluso così tre giorni di riflessioni e incontri su quale sistema di governance attuare per tutelare i diritti della rete. Il partito pirata si è riunito per questo in assemblea, con una ventina di membri di persona e altri collegati in streaming.

"Tra i dieci punti irrinunciabili, presenti nel manifesto, che si trova in rete sul nostro sito - ha riferito il presidente Athos Guazzelli - ci sono la richiesta di sancire con legge costituzionale la libertà della rete, abolendo ogni tipo di censura, fare debita chiarezza sul copyright, tutelando gli autori che pubblicano in rete una poesia o una canzone, ma non gli interessi economici e le strumentalizzazioni degli editori. Ma anche stabilire Internet a costo zero per tutti i cittadini".

"Credo l'Italia stia passando un periodo turbolento in cui le persone non sono consapevoli delle loro potenzialità e di come Internet le possa far affermare a pieno. La scarsa consapevolezza della possibilità di interconnessione ritengo ci sia tra tutti i cittadini del mondo, non solo in Italia, ma in quasi tutti i paesi del globo". Lo ha detto Rick Falkvinge, fondatore del Partito pirata svedese, durante l'assemblea del Partito pirata italiano, a Trento nell'ambito dell'Igf (Internet Governance Forum).

"Il divario generazionale - ha aggiunto - è molto ampio: le nuove generazioni si muovono in una direzione culturale completamente diversa dalle vecchie, le quali si ostinano a non capirle e a ritenere che certi movimenti come il partito pirata internazionale siano una minaccia".













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