MEDIO ORIENTE

Missili a Gaza, solidarietà in piazza Duomo

Flash mob della Comunità islamica per sensibilizzare l’opinione pubblica sui drammi in Medio Oriente


Emanuele Del Rosso


TRENTO. Un flash mob in solidarietà delle vittime fatte dagli attacchi nella Striscia di Gaza, ieri in Duomo. Come ogni conflitto, anche quello riaccesosi in questi giorni tra Israele e Palestina sta facendo vittime innocenti: civili, già oltre il centinaio colpiti a morte, e ancora più numerosi i feriti. Quattrocento tonnellate di esplosivi sganciati in poche ore da più di trentacinque attacchi aerei, che hanno distrutto più di duemila case.

L'escalation di violenza, in una zona dove la tensione è alta da decenni, ha vanificato tutti gli sforzi fatti in direzione di una pace che sembra sempre più lontana. "Ci troviamo qui oggi, membri della Comunità Islamica di Trento, dell'associazione Insieme per la Siria Libera e dei Giovani Musulmani d'Italia, per dire no alla violenza", ha spiegato una giovanissima Nura Hanife, una delle principali organizzatrici dell'evento.

"Occorre sensibilizzare i media locali e nazionali in modo che coprano la notizia e la riportino in maniera imparziale, ed anche opporsi a questa guerra, che come ogni guerra porta solo distruzione. Infatti, i popoli vivono bene soltanto quando dialogano". Per questo motivo, per far capire quale sia la situazione e quale sia l'atteggiamento che il mondo intero sta tenendo nei confronti della Palestina, si è scelto di scendere in piazza per una assemblea pacifica, dando la possibilità a tutti di intervenire.

E non solo a Trento: in molte città italiane, durante questo weekend, si svolgono iniziative simili. In Piazza Duomo si è voluto dare vita ad un sit-in silenzioso, uno slide show a riquadri. "Prima i bambini, vittime di questa atrocità, e poi il bombardamento su Gaza, che ha portato solo distruzione, e infine i media, che guardano da un'altra parte, distratti dai palloni colorati dei mondiali di calcio". "I bambini", ha detto Nura, "non sono terroristi. Come si fa a bombardare della gente innocente?". Si parla di un conflitto che interessa una fascia di terra lunga quaranta chilometri e larga due, in cui però vive un numero di persone pari a quello degli abitanti di Milano. Una delle zone più densamente popolate al mondo, motivo per il quale le vittime civili coinvolte negli attacchi ad Hamas - accusata di aver rapito e ucciso tre ragazzini israeliani e di aver lanciato dei razzi contro Israele- sono destinate a salire tragicamente, se gli attacchi non si fermeranno. "Purtroppo la situazione è delicatissima", ha spiegato Safa Daher, palestinese e dottoranda all'università di Trento. "Nei momenti di crisi e facile cedere ai fondamentalismi religiosi, soprattutto per una popolazione vessata come quella palestinese. Occorre lavorare ad un appianamento dei contrasti, sperando che non sia troppo tardi, perché la tragedia potrebbe degenerare ed estendersi".













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