Margherita, reginetta dei fornelli in tv

La giovane trentina protagonista del reality di culto «Masterchef» su Sky: «Col mio cervo ho conquistato lo chef Cracco»


di Luca Pianesi


TRENTO. “Mi piace molto, complimenti, si sentono tutti i profumi della tua terra. Si sentono tutti i profumi del Trentino”. Il giudizio dello chef Bruno Barbieri al Cervo alle erbe aromatiche cucinato da Margherita Rigotti, concorrente dell’ultima edizione di Masterchef Italia, il programma un po’ talent un po’ reality di Sky, non lascia dubbi: Margherita ci sa fare. E se anche Carlo Cracco commenta, “mai assaggiata una patata così buona a Masterchef”, mentre esamina il suo purè al ginepro, ebbene il responso è uno solo: la ragazza nata a Trento, 27 anni fa, ha la cucina nel sangue. Non fosse altro che i complimenti arrivano dallo chef con il maggior numero di stelle Michelin d’Italia (Barbieri ne ha 7 e come lui, nel panorama nazionale, c’è solo Gualtiero Marchesi) e da quello che dal 2007 è considerato uno dei 50 cuochi migliori del mondo in tutte le classifiche internazionali. “Ma il mio giudice preferito – spiega Margherita - resta Joe Bastianich (imprenditore proprietario dei migliori ristoranti di Manhattan, Los Angeles e New York). Lui è più un manager e quindi apprezza le pietanze con un approccio umano, da cliente, rispetto ai due chef, sempre attenti e puntigliosi. Comunque tutti i giudici sono molto meno cattivi di come vengono mostrati nelle puntate televisive. Aiutano i concorrenti, insegnano. Masterchef è un’occasione di crescita personale unica”.

Margherita, da dove nasce questa sua passione per la cucina?

Nasce dalla mia nonna, che sin da bambina mi insegnava le ricette e mi faceva preparare primi e secondi. Ma nella mia famiglia tutti si sono sempre adoperati. In casa, infatti, ho imparato a fare la pasta fresca e a cucinare la carne. Ho parenti cacciatori e la selvaggina è una vera prelibatezza. Per questo, per superare l’ultima selezione e per entrare nel programma, ho fatto il mio piatto forte, il Cervo alle erbe aromatiche.

Un piatto della tradizione trentina?

Certo. La mia cucina parte sempre dalla nostra terra. Sono molto affezionata alla nostra realtà. Nelle settimane che sono stata a Milano, per le registrazioni, mi mancavano moltissimo montagne e boschi. Inoltre credo che la cucina trentina sia buonissima e che con qualche opportuna modifica, azzardando accostamenti e mescolando sapori, possa rendere ancora di più.

Come si è avvicinata alla trasmissione?

La mia passione per la cucina è risaputa anche tra amici, parenti e conoscenti. Addirittura da 3 anni, spinta dalle tante richieste e da domande del tipo “mmm, buono.Che ricetta ha usato?”, tengo un blog dove spiego e propongo i miei piatti, particolari ma accessibili a tutti. Sui social il mio ragazzo ha visto che partiva la nuova edizione del programma Masterchef e mi ha iscritta. Ho superato il primo casting con dei finger food (stuzzichini che si mangiano con le mani) e poi è arrivato il momento della selezione finale, di fonte ai 3 giudici del programma, superata grazie al mio Cervo.

Quanto tempo è stata a Milano?

Una ventina di giorni. Noi concorrenti dormivamo in un albergo e tutto viaggiava a mille all’ora. Passavamo 20 ore al giorno insieme, tra cucina, sfide e momenti di riposo. E’ stato abbastanza stressante, devo ammettere, e forse anche per questa stanchezza, accumulata nei vari giorni, ho sbagliato a cucinare lo zabaione. Però mi ritengo anche fortunata. Sono stata eliminata alla sesta puntata, la terza televisiva, dopo essere arrivata tra i migliori 18 ma ancora non al livello della competizione sfrenata. Credo di essere uscita al momento giusto.

Il ritorno a Trento?

Bello. Amo la mia città. Ora lavoro in un ristorante-pastificio, dopo anni passati in un ufficio che mi andava stretto. Masterchef è stata una grande vetrina. Qualche giorno fa al Megastore della Coop mi hanno perfino fermata vari clienti per farmi i complimenti.













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